Montepaschi: c’è tanta voglia di impresa
14 novembre 2013 Rassegna Stampa
La Nazione
MARCO CRESPI conosce bene il parquet di Malaga. Nella passata stagione arrivò una sconfitta e anche un segnale. Da quel momento iniziò la cavalcata nella regular season. Il segnale è arrivato con l’Olympiacos quest’anno, seppur un segnale contaminato da tante difficoltà, come quelle legate al fatto di giocare a Firenze. ADESSO deve arrivare la vittoria per mescolare le carte sulla tavola di un girone a tratti indecifrabile. La lotta per il quarto posto doveva essere tra Bayern e Mens
Sana. E’ diventata una formalità per i tedeschi (3 vittorie e 1 sconfìtta) e una quasi utopia per Siena. Poi Malaga e Galatasaray che si sono complicate la vita, con i polacchi in agguato, sereni, pronti a sfruttare ogni spiraglio che gli si parerà davanti.
«CONTRO l’Olympiacos abbiamo fatto dei passi in avanti — conferma Marco Crespi —. Adesso veniamo a Malaga sapendo di giocare contro una squadra che fa dell’impatto fisico una risorsa importante, sia in termini di difesa a tutto campo che di propensione al rimbalzo offensivo. Il primo obiettivo è essere pronti a resistere fisicamente di fronte a queste loro caratteristiche ». Tante novità da una parte e dall’altra. Due squadre trasformate rispetto alla passata stagione. «Anche Malaga ha cambiato molto, è vero . Ha trovato giocatori 25-26 anni (uno su tutti l’ala serba Dejan Todorovic) pronti ad esplodere, guidati sempre Calloway. Una squadra che vuole giocare con un’amplissima rotazione ma che ha nel suo piano partita la volontà di aggredirti e di prenderti alla gola». La Mens Sana ha mostrato carattere contro l’Olympiacos. Ma quell’11-0 iniziale ha ovviamente complicato, anzi, compromesso tutto. A Malaga servirà un impatto diverso. Su questo non ci sono
dubbi. E poi? «Durante l’incontro sarà fondamentale limitare i loro punti a rimbalzo in attacco ed in contropiede».
NON è l’ultima spiaggia per la Montepaschi. E anche la vittoria certo non significherebbe qualificazione certa. Ma un successo servirebbe tanto per la consapevolezza di una squadra che sta trovando pian piano il suo equilibrio.