L’inverno congela la Mens Sana


21 gennaio  Rassegna Stampa

Corriere di Siena

L’inverno ha congelato la Mens Sana, fermatasi sotto di ”quota 70″ anche a Cremona e costretta al sesto stop nelle ultime sette
partite fra campionato e coppa. E’ un brutto momento per i campioni d’Italia, incapaci di tradurre in risultati quel copioso lavoro di restyling cui sono stati costretti dalle operazioni di mercato: preoccupante, soprattutto, l’involuzione offensiva della formazione biancoverde, a lungo miglior attacco del campionato (83.6 punti di media nelle prime dieci giornate di Serie A) prima di sprofondare in quel 66.6 che ne sta indicando il rendimento dal match di Sassari, 22 dicembre, ad oggi. E che, inserendo nel computo pure le due sconfìtte di Eurocup, si ritocca di poco, raggiungendo i 68.0 segnati ad uscita. Che il post-
Daniel Hackett sarebbe stato difficile era nelle previsioni, principalmente per il fatto che su quel preciso giocatore e sulla sua leadership cestistica si erano costruite le fondamenta di un progetto tecnico, fino a metà dicembre, sviluppato forse
anche oltre le più rosee previsioni da Marco Crespi e dal suo staff. Che il contraccolpo da pagare, al netto di un fisiologico periodo di ambientamento da concedere ai nuovi innesti (MarQuez Haynes soprattutto, perché Matt Janning si è visto poco e adesso sta facendo i conti pure con un problema muscolare), sarebbe stato quello di perdere contatto con l’identità faticosamente costituitasi in precedenza era forse molto meno preventivabile, seppur esistano margini di crescita e di tempo disponibile, almeno in campionato, tali da non ritenere irreversibile il processo intrapreso. Tutt’altro, la Montepaschi può risalire perché ha i mezzi per farlo e le quattordici partite rimaste da giocare prima dei playoff (o, se si preferisce, per agganciare i playoff) concedono una lunga serie di opportunità per farlo. Fermo restando il fatto che la miglior “medicina” per lenire gli affanni di una simile situazione è tornare al successo, magari farlo anche con una certa costanza.
La partita di domani ad Haifa e quella di domenica pomeriggio contro Reggio Emilia rappresentano in quest’ottica due snodi cruciali. Non avere tempo per prepararle in palestra, o quantomeno averne meno del necessario a causa della complessità logistica insita nella trasferta israeliana, può rappresentare un ostacolo ma trattandosi rispettivamente di ultima chiamata
per tenere in vita le speranze di qualificazione in Eurocup e poi di confronto di un certo rilievo per rimanere in scia alle prime della classe, si deve solo trovare il modo di vincerle. Giorni caldissimi alle porte, insomma, nei quali si spera che Haynes (“pilota” designato, visti i 33′ trascorsi mediamente in campo in queste prime sue uscite con la maglia di Siena, con conseguente riduzione del minutaggio di Erick Green) compia un passo decisivo verso il resto della squadra in modo
da ricrearne almeno parte degli equilibri andati smarriti. Deve prendere in mano la situazione, l’ex playmaker milanese, cui non mancano certo le potenzialità per migliorare il 34,1% col quale tira dal campo e le 3.0 perse per gara.


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