Mps, sotto esami Bologna, Milano e poi c’è Khimki


31 gennaio  Rassegna Stampa

Corriere di Siena

Adesso la ritrovata competitività si misura in trasferta. C’è il trittico Bologna-Milano-Khimki nel progetto di crescita della
Montepaschi, uscita dal match di Eurocup senza gustarsi la ciliegina sulla torta (leggi alla voce ribaltamento della differenza canestri col Maccabi Haifa) ma pur sempre assaporando il gusto di una vittoria che ne rialza le quotazioni, sotto
certi aspetti pure le prospettive. Messa in frigo la coppa europea (si tornerà a giocare mercoledì 12 in Russia: per fare i calcoli su come agganciare il secondo posto nel Gruppo K ci sarà, insomma, tempo all’indomani delle Final Eight milanesi), il campionato chiama domenica pomeriggio la Mens Sana a presentarsi sul parquet della V Nera sponsorizzata Granarolo, sprofondata sul quartultimo gradino della classifica dopo aver a lungo abitato in quartieri nobili, tanto da dare il benservito a coach Bechi e far esordire, proprio al cospetto dei biancoverdi, il nuovo corso di Giorgio Valli. Partita complicata, perché l’abitudine a vincere “on the road” si è persa alla vigilia di Natale (dall’exploit di Sassari, 22 dicembre, è passato oltre un mese) e perché oggettivamente l’avversario ha sia un disperato bisogno di far punti, sia le qualità cestistiche per mettere
in difficoltà una Siena che, nonostante le due affermazioni in fila appena conseguite, si trova ancora in piena fase di ristrutturazione. Il mercoledì da leoni di Matt Janning è la notizia del giorno in casa tricolore. Mettere 34 punti in appena
22′, sparando sette triple e tirando giù cinque rimbalzi, significa per il 25enne tiratore di Watertown aver scritto la pagina più bella della propria storia cestistica, almeno al di fuori degli States: a rendere ancor più significativa questa sua prestazione,
i dieci giorni di inattività per infortunio (le lesioni muscolari sono sempre una brutta bestia, seppur nel suo caso non si trattasse di un problema particolarmente grave) che gli avevano fatto saltare le ultime tre partite ed il fisiologico scotto da pagare al “noviziato” che ancora lo riguarda, essendo entrato a far parte delle rotazioni della Montepaschi solo da inizio.
Si è scrollato di dosso molta ruggine, Janning, perché i mesi trascorsi a Zagabria erano stati tutto meno soddisfacenti per il suo progetto di crescita personale avviato due anni fa a Casale Monferrato e proseguito nella stagione 2012/2013 in viale
Sclavo prima di aprirsi una finestra (in verità poco percorribile) sulla Nba durante l’estate ed aver poi scelto di tentare l’avventura slava col Cibaria. Adesso tocca ai lunghi fare un passo avanti. Ci sta riuscendo Ortner, che con Ress accanto ha ritrovato i suoi giusti equilibri, deve provarci Hunter, poco reattivo in queste ultime uscite. Spencer Nelson? E’ in rottura prolungata e non gode neppure di buona sorte (da valutare l’infortunio alla caviglia che lo messo ko contro gli israeliani), ma ha i mezzi per uscire dalla crisi nella quale si è cacciato dall’inizio dell’inverno. Intanto godiamoci Mattia Udom e la
sua faccia tosta, tipica del ventenne: un’altra bella storia di questa stagione, alla quale non difettano certo le emozioni.

Matteo Tasso


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