Contro Roma il sapore della sfida
6 febbraio Rassegna Stampa
Corriere di Siena
Mens Sana contro Virtus Roma ha tutto il sapore della sfida infinita. Schivando le frasi fatte è impossibile dire che quella tra le due formazioni sia una partita come tutte le altre, di fatto è una delle rivalità che ha alimentato il campionato italiano degli ultimi dieci anni. Quella con Milano è un’avversione diversa, creata da esposti, dichiarazioni al fulmicotone e da giocatori che cambiano casacca. Le sfide contro Roma invece sono sempre state vissute sul campo, col sudore, la rabbia e le lacrime di elfi conosce sia il sapore della vittoria che quello amaro della sconfitta. Roma è stata la bestia nera della Montepaschi per molto tempo: per quei due anni in cui ha rappresentato uno scoglio insuperabile, uno scoglio in cui si sono infranti i sogni di tifosi e giocatori. Solo dopo sono arrivate le grandi vendette, sfide che hanno fatto la storia del basket italiano, molto più di qualsiasi gara contro Milano. E’ un inevitabile cliché parlare della famigerata gara 3 di semifinale contro Roma nel primo anno di Pianigiani, ma in effetti c’è elfi pagherebbe oro per avere cliché del genere. I tre supplementari più famosi della storia recente del basket italiano e che hanno messo a rischio tante di quelle coronarie tra i tifosi biancoverdi,
un ricordo che verrà tramandato per anni, perché elfi c’era non potrà mai dimenticare le sensazioni provate nel momento in cui la tripla di Carraretto trovò il fondo della retina. Ma ci furono anche gli incontri in regular season, dove spesso Roma riusciva laddove le altre squadre del campionato non osavano nemmeno provare: mettere dei sassolini nella perfetta macchina da combattimento di Pianigiani e incepparla. Vittorie e sconfitte contro la Virtus, per fortuna più vittorie, soprattutto di quelle che contano, come la finale dello scorso anno. Una finale che ha rappresentato l’ennesimo scontro tra
due nemiche sul campo che da sempre si affrontano per grandi risultati, nonostante nel tempo i rispettivi budget siano crollati in verticale. Nessuna delle due al momento è più una potenza del campionato, eppure sono ancora lì: Mens Sana
e Virtus Roma ancora una volta di fronte l’una contro l’altra per l’ennesima prova di carattere e d’orgoglio. I pronostici dicono che non conta chi vincerà la partita, la Coppa l’ha già in mano Milano, ma questo alla fine conta relativamente. Perché
quando le luci sul parquet si accenderanno e in campo entreranno quelle due squadre ci sarà solo e soltanto Siena contro Roma. Milano, Sassari, Brindisi e tutte le altre spariranno perché nessuna di queste può capire cosa vuol dire questa partita. Non ce ne voglia l’Olimpia, ma è questa la grande classica del campionato italiano, una partita diversa perché in campo scorrono i
ricordi di tante vittorie e tante sconfitte indimenticabili. La maggior parte dei giocatori che domani scenderanno in campo non hanno idea di quello che si porta dietro una tale sfida e forse è giusto così, perché domani, all’ora di pranzo, sarà tempo di scrivere un’altra storia.