Ortner: «Coppa Milano? Vediamo»
5 febbraio Rassegna Stampa
La Nazione
BENJAMIN Ortner e Tomas Ress. Escludendo lo staff, tecnico e societario, sono loro gli unici due reduci dell’ultima stagione.
E sarà compito loro trasmettere ai compagni le emozioni di una competizione che non ha niente a che vedere con quelle disputate finora. Per di più la Mens Sana troverà un’atmosfera surreale con un palazzo presumibilmente vuoto per la prima
partita delle Final Eight la cui palla a due sarà alzata alle 13. La stessa cosa, però, vale anche per Roma. Quindi inutile parlarne. Importante, piuttosto, comprendere quali possano essere le motivazioni e le prospettive di una Coppa che nel basket conta più che in ogni altro sport. «Prima di tutto - puntualizza Benjamin Ortner – conta solo la prima partita. Perché non ci
sono prove di appello. Penso che per noi sia una grande opportunità di dimostrare che possiamo giocarcela con tutti. Poi è
chiaro che l’idea è quella di restare a Milano fino a domenica». Format compresso in tre giorni per questa ‘nuova’ Final Eight.
Emozioni che crescono. «E’ vero ma la cosa importante è che noi riusciamo a comprendere che questo mini-playoff possa
essere un’opportunità perfetta. Nel mese di gennaio abbiamo avuti molto un and down alternando partite molto brutte e grandi prestazioni. Adesso c’è solo una gara che conta, dobbiamo metterci dentro tutto quello che abbiamo». La scorsa stagione la Mens Sana è arrivata a disputare quella che tanti tifosi avevano definito ’Coppa Milano’ con la voglia di far bene pur sapendo
che sarebbe stato difficile, se non impossibile, battere la concorrenza dei padroni di casa. E invece in finale non c’è arrivata
Milano ma Varese. Come è andata lo sanno tutti. Questa volta, però, la ’Coppa Milano’ sembra saldamente nelle mani di quella che, per dispersione, è la squadra più forte d’Italia. «Sì ma è sempre un gioco, è sempre basket. Ci possono essere delle squadre favorite poi dobbiamo vedere cosa succede in campo. Andiamo cinque contro cinque. Può capitare a qualcuno una serata storta, ad altri di giocare la partita perfetta. E allora…». Allora viene spontaneo chiedere a cosa stia pensando Ortner. «A vincere!».
f.c.