Siena vola, Milano trema
22 giugno Rassegna Stampa
La Nazione
ORA MILANO crema. Questa stagione ogni miracolo sembra possibile per la Mens Sana. Ci hanno creduto fino in fondo i ragazzi di Marco Crespi e adesso la serie è in parità: due vittorie a testa in una finale scudetto decisamente sui generis. Degna di un film strappalacrime, per quantità di emozioni e storie. Giocata ieri sera, come già avvenuto giovedì, non solo
dalla squadra ma da cinquemila cuori biancoverdi che, ha ammesso lo stesso ex Luca Banchi, rappresentano uno ‘scudo’ protettivo. Capace di mettere le ali a Matt Janning che si sta rivelando giocatore-leader di Siena in questa serie al cardiopalma dove è complicato restare con la testa sul parquet quando intorno è un cicaleccio di voci sul futuro in Dnb e sui
nomi dei nuovi manager. Janning da incorniciare ma anche al capitano andrebbe fatto un monumento, senza contare il 100% al tiro di Viggiano, entrambi angeli custodi sulla strada verso il paradiso. Hanno rinviato, con un successo meritato che ridimensiona i ‘predestinati’ al tricolore, l’appuntamento con la scritta «the end». Coach Marco Crespi che a fine
gara va verso la curva e sfoga l’adrenalina facendo segno ai tifosi di alzarsi è un flash che parla da solo. «La Mens
Sana è di gran lunga migliore della Nazionale», commenta sfilando via il sindaco Bruno Valentini mentre fuori
i tifosi dell’Armani contestano la squadra e soprattutto Samuels. E’ stata durissima, sia chiaro. Ogni punto sudato alla morte. Hackett & compagni non ci sono cascati più nella trappola della regina sul viale del tramonto ad un passo dal tracollo.
«Esclusi per manifesta superiorità », recita infatti uno striscione. La Mens Sana, insomma, come i grandi barberi
del Palio che non vengono mandati al canape quando hanno vinto troppo. Perché la classe non è acqua: l’avrà pensato di Siena il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini, guardando l’avvio di gara-4. La musica non cambia rispetto a giovedì sebbene
Milano sperimenti l’antidoto Langford contro il virus biancoverde. Schiaccia Ress, si trovano a memoria ma soprattutto giocano strepitosamente i ragazzi di Crespi: bellissimo il taglio per Hunter che segna l’I 1-4. Il capitano cade male, batte la
testa e deve tornare nello spogliatoio: doccia fredda. Ma fa caldo in casa Armani, si capisce dalle proteste di Banchi che scatenano il palazzetto per una rimessa concessa a Siena. L’uscita di Ress si sente e il coach ruota i giocatori con la velocità della luce. Soprattutto si allargano le maglie della difesa. Milano agguanta il -4. Un applauso segnala il ritorno del capitano
che rientra. Ce n’è bisogno. Langford accorcia: 22-20. Poi il sorpasso: 24-25. Ribatte Janning che è ovunque e trascina la squadra. Ma è dura. Un botta e risposta estenuante a cui imprime la scossa Haynes, soprattutto Viggiano mentre Banchi
consuma il parquet. Si riprende combattendo a terra sulla palla come se fosse il calcio fiorentino. Gentile è l’ombra di se stesso, Hackett sbaglia. Siena torna padrona: Nelson sigla il +12. Milano quasi dimezza ma poi la Mens Sana non lascia spazio. Peccato che tutto questo fra qualche giorno non esista più. A Milano intanto, è già tutto esaurito per gara-5, domani,
al Forum. E a Siena inizia subito la prevendita per gara-6.