Hall of Fame
Stagione: 2012 – 2013
La Montepaschi riparte con un nuovo progetto. Partito Simone Pianigiani alla volta della Turchia, la società di Viale Sclavo ricomincia da Luca Banchi suo assistente dal 2006, e da un nucleo di giocatori composto da Marco Carraretto, Tomas Ress, David Moss e Luca Lechthaler. Tante sono le partenze dalla città del Palio a cominciare da Shaun Stonerook che lascia definitivamente la pallacanestro giocata e la fascia di capitano a Carraretto; David Andersen e Bo Mc Calebb seguono Pianigiani al Fenerbahce; Rimas Kaukenas e Ksistof Lavrinovic tornano in patria allo Zalgiris Kaunas; Nikos Zisis vola a Bilbao, Jonas Maciulis ad Atene, Andrea Michelori torna a Caserta, Pietro Aradori sceglie Cantù e Bootsy Thornton Sassari. Al fianco di Banchi arriva come vice allenatore Marco Crespi, mentre Alessandro Magro resta come unico assistente. Entrano a far parte del roster mensanino il playmaker ex Oldenburg Bobby Brown, il play della Nazionale serba Aleksandar Rasic, l’ex Virtus Bologna VIktor Sanikidze, l’ex Casale Matt Janning e Daniel Hackett direttamente da Pesaro. Torna in maglia biancoverde Benjamin Eze mentre rientra dal prestito a Varese l’estone Kristjan Kangur. A stagione in corso arrivano in maglia Montepaschi Benjamin Ortner per sopperire all’infortunio del lungo nigeriano, e Dionte Christmas come polizza infortuni per i playoff vista la stagione travagliata di numerosi giocatori.
SUPERCOPPA. Il primo appuntamento stagionale è la Supercoppa Italiana ancora una volta, contro la Pallacanestro Cantù. Ma questa volta il copione è diverso e a Rimini non sono i colori biancoverdi a trionfare ma quelli brianzoli. Cantù si afferma per 73-80 ed alza al cielo la coppa.
REGULAR SEASON. La Regular Season del campionato italiano inizia dalla seconda giornata vista la tournée Nba che vedrà la Montepaschi sul parquet di San Antonio Spurs e Clevaland Cavaliers. Con la vittoria sulla Enel Brindisi superata per 92-65, si inaugura un girone di andata che vedrà cadere i biancoverdi quattro volte: a Varese e Sassari, regine della stagione regolare, con Milano e a Venezia. Il girone di ritorno della Montepaschi è tutto in salita, complici numerosi infortuni, tra cui quelli a Ress (polpaccio) ed Hackett (tendine d’Achille), due uomini chiave della stagione bianco verde, ed il doppio impegno tra campionato ed Euroleague: la Montepaschi chiude al quinto posto, con otto sconfitte e sette vittorie nel girone di ritorno, che le faranno affrontare tutti i playoff senza poter contare sul fattore campo.
COPPA ITALIA – La Montepaschi, terza classificata al termine del girone di andata, si presenta alla Coppa Italia di Milano costellata di infortuni pesanti come quello subito da Tomas Ress nel corso della gara con Reggio Emilia, che costringe Luca Banchi ad usarlo con il contagocce, e quello al Capitano Marco Carraretto. Per la prima volta dopo molto tempo i bianco verdi non godono dei favori del pronostico che riescono però a smentire sul campo. Nei quarti di finale i biancoverdi superano la matricola terribile Reggio Emilia (82-73) e fanno fuori Sassari (78-85) raggiungendo ancora una volta la finale. Siena dovrà vedersela con la capolista del campionato Cimberio Varese. La Montepaschi guidata da uno strepitoso Daniel Hackett, che sarà eletto Mvp della manifestazione, parte subito con un pesante 18-0 che di fatto condiziona tutta la gara, ma non la chiude. Nonostante la rimonta dei lombardi, la gara finisce 74-77 e Siena alza al cielo la sua quinta coppa Italia.
EUROLEGA – La Montepaschi si presenta ai nastri di partenza dell’Euroleague con una squadra per la maggior parte esordiente nella massima competizione europea. Il sorteggio di luglio ha inserito i biancoverdi nel girone con Alba Berlino, Maccabi, Unicaja Malaga, Asseco Prokom ed i campioni di Francia dello Chalon. Dopo un inizio in salita con tre sconfitte consecutive, i biancoverdi inanellano una serie di cinque successi di fila che di fatto la portano al turno successivo. Il nuovo format delle Top 16, da quest’anno con due gironi da otto squadre (la Montepaschi dovrà vedersela con Maccabi, Khimki, Besiktas, Fenerbahce, Olympiacos, Barcellona, Vitoria), mette a dura prova le energie della formazione guidata da Luca Banchi che deve fare i conti anche con l’infortunio di Daniel Hackett, sin qui uno dei migliori della squadra, e le cattive condizioni di Ress. Dopo un girone di andata importante, cedendo solo alla corazzata Barcellona, non riesce a compiere l’impresa di raggiungere i playoff e chiude la Top 16 con sette vittorie e sette sconfitte.
PLAYOFF CAMPIONATO ITALIANO – Quelli 2012/2013 sono i playoffs più duri di sempre perché si giocano tutti al meglio delle sette gare e oltre a questo la Montepaschi, classificata quinta alla fine della stagione regolare, sa di non poter contare sul fattore campo. Oltretutto l’avversaria dei quarti è il colosso Olimpia Milano che arriva a questi i playoff come una delle favorite per il tricolore, nonostante un campionato altalenante, ma potendo contare su un roster importante e profondo. L’inizio non è dei migliori, perché in gara 1 la Montepaschi viene letteralmente travolta dall’EA7 al Mediolanum Forum per 103-79, ma già dalla seconda partita le cose sembrano cambiare: la Montepaschi tiene l’inerzia della gara ma dopo un supplementare ed un rocambolesco finale, è il canestro di Bremer a decidere la partita (81-79) e i biancoverdi tornano al PalaEstra in svantaggio 2-0 nella serie. A Siena però la musica cambia ed i biancoverdi riescono ad impattare il risultato (92-73 e 75-69). Gara 5 si gioca a Desio. L’Armani si aggiudica la gara per 82-67 e può tornare a Siena per il match point. I biancoverdi però non ci stanno ed impattano di nuovo battendo l’Olimpia 72-66. Le due formazioni si giocano tutto in gara 7, ma è la Montepaschi ad avere la meglio 80-90 e a centrare la semifinale che la vedrà di fronte alla capolista Cimberio Varese che ha superato Venezia 4-1. Da Masnago si apre una serie intensa ed emozionante: Siena vince la prima gara 72-80, ma cede nella seconda per 64-62, riesce a portarsi avanti nella serie in gara tre (72-59) e fa sua anche gara 4 (78-77). I biancoverdi tornano a Varese per chiudere la serie ma la capolista accorcia le distanze vincendo 71-67 e portando la sfida a gara 6, dove Dusan Sakota con un canestro impossibile conquista la bella che si giocherà al PalaWhirpool dove Varese dovrà fare a meno di Bryan Dunston, dominatore del campionato sotto i tabelloni. La Montepaschi ci crede e compie l’impresa, espugna Varese 62-89 e conquista la finale contro l’Acea Roma che aveva superato prima Reggio Emilia e poi Cantù. Le prime due gare si giocano in un infuocato PalaTiziano: Siena vince la prima gara 76-85, ma perde la seconda 67-62, fa sue le due gare interne e sul 3-1 torna a Roma per giocarsi lo scudetto. La Montepaschi batte Roma 63-79 e si cuce sul petto il suo ottavo tricolore entrando definitivamente nell’Olimpo del basket italiano.
Stagione: 2011 – 2012
Dopo la stagione dei record la Montepaschi si ripresenta i nastri di partenza con il duplice obiettivo di provare a riconfermarsi ai vertici del campionato italiano e di disputare una stagione di alto profilo anche a livello europeo. Ed in quest’ottica la società di viale Sclavo decide di confermare il nucleo della squadra della stagione precedente, apportando poche ma significative modifiche. L’operazione più importante riguarda il ritorno di David Andersen, che a Siena aveva già vinto lo scudetto nel 2003/2004 partecipando anche alle Final Four di Tel Aviv. L’altra new entry è invece il giovane americano DeJuan Summers, uscito dai “pro”, dove aveva fatto qualche apparizione con la maglia dei Detroit Pistons. Il terzo innesto di inizio stagione è invece Luca Lechthaler, prodotto del vivaio senese, tornato a “casa” dopo qualche stagione lontano da Siena. Alla voce “partenze” invece figurano il centro Milovan Rakovic, volato in prestito allo Zalgiris Kaunas, Malik Hairston, finito a Milano e Marko Jaric, arrivato a stagione in corso e non riconfermato. Il roster ha subito, però, modifiche durante l’anno. Prima l’arrivo di Igor Rakocevic, che va a rimpiazzare proprio De Juan Summers che a Siena non è riesce ad ambientarsi, poi il ritorno di Bootsy Thornton, richiamato a Siena dopo l’infortunio a Rimas Kaukenas che si procura la lesione del legamento crociato del ginocchio sinistro durante la partita a Cremona, ed infine l’arrivo dell’ex milanese Jonas Maciulis, per far fronte agli infortuni di Moss e dello stesso Thornton.
SUPERCOPPA. Il primo appuntamento stagionale è ancora una volta con la Supercoppa Italiana, per la terza volta di fila in una finale alla Bennet Cantù. L’appuntamento è a Forlì ed i brianzoli si presentano con tutte le intenzioni di porre fine al dominio incontrastato dei campioni d’Italia. La gara è di una intensità pazzesca con Cantù che si porta avanti e prova a controllare il match, ma negli ultimi 5 minuti Siena cambia marcia mettendo a segno la zampata decisiva nel finale, grazie anche ad una tripla di Rimas Kaukenas e può alzare la quinta Supercoppa di fila. Mvp della sfida è Ksistof Lavrinovic, che dopo un primo tempo molto negativo gioca una ripresa da manuale del basket.
REGULAR REASON. La Regular Season del campionato italiano inizia con una vittoria sul campo della BancaTercas Teramo (67-75) a cui fa seguito il successo casalingo contro la neo-promossa, anzi sarebbe più corretto dire neo-ripescata, Umana Reyer Venezia. Alla 3^ giornata arriva il primo stop in campionato, quando la Otto Caserta espugna il PalaEstra (65-69). I biancoverdi rialzano subito la testa, battendo nell’ordine Biella (67-70) e Roma (85-52) prima di incorrere nella seconda sconfitta stagionale, alla 6^ giornata, sul campo dell’Emporio Armani Milano di Danilo Gallinari (63-56). Siena perde dunque la vetta solitaria della classifica, con Milano che la scavalca, anche se i biancoverdi riprendono subito la marcia ed inanellano una serie di 6 vittorie consecutive che la riportano prontamente in vetta, prima del nuovo stop, alla giornata numero 14 contro la Scavolini Siviglia Pesaro che espugna il PalaEstra (75-78). Siena chiude il girone di andata con altre tre vittorie ed inaugura il ritorno con il successo interno contro la Banca Tercas Teramo (79-58), mentre alla 2^ giornata la Mps incappa ancora in uno stop, sul campo di Venezia (63-60). Due vittorie contro Caserta e Biella, prima di un nuovo stop “on the road” sul campo dell’Acea Roma, con il primato in classifica a rendere il tutto un po’ più indolore. Anche perché la settimana successiva arriva la vittoria contro Milano, che allontana le ex scarpette rosse dalla vetta e mette Siena in una posizione di grande vantaggio sulle dirette inseguitrici. Primato che Siena difende con le unghie e con i denti, superando svariate difficoltà: gli infortuni a Mc Calebb (out un mese a dicembre), Lavrinovic (operato per ernia discale ed out per circa due mesi tra dicembre e gennaio), Kaukenas che continua a lavorare intensamente per recuperare a tempo di record e Thornton che si infortuna alla mano durante i playoff ad Atene contro l’Olympiakos. Nonostante tutto il primato di Siena non è mai in discussione neanche quando la Bennet Cantù sconfigge i campioni d’Italia a Desio (95-94) dopo un tempo supplementare, appaiando momentaneamente in vetta i Campioni d’Italia. Ma si tratta soltanto di un’illusione di classifica, perché Siena recupera le gare posticipate e ritrova il primato, che diventa matematico il 25 Aprile 2012 con la Montepaschi che espugna il campo della Scavolini Siviglia Pesaro, quarta forza del campionato e può festeggiare il rientro di Rimas Kaukenas. Le ultime tre giornate dunque diventano praticamente una formalità, che Siena esplica con le vittorie su Sassari (92-85) e Montegranaro e la sconfitta casalinga con Bologna (ottavo ko in campionato).
COPPA ITALIA - Il secondo trofeo stagionale messo in palio dalla Legabasket è la Coppa Italia, che si disputa per il secondo anno consecutivo al Palaisozaki di Torino. La Montepaschi affronta al primo turno Sassari che supera al termine di una partita sempre in controllo ed approda in semifinale dove trova l’EA7 Milano. La sfida è tiratissima ed emozionante: Siena vola via in avvio di partita e sembra chiudere i conti con largo anticipo; Milano però rimonta, si avvicina e sorpassa addirittura a poco più di un minuto dalla fine con il canestro di Bremer, ma non basta perché l’ultimo colpo di coda è ancora senese con la Montepaschi che riesce a portare a casa il successo che vale la finale con Cantù. E’ la seconda finale di Coppa Italia consecutiva tra queste due squadre e come 12 mesi prima è Siena ad avere la meglio (88-71). E’ la quarta Coppa Italia consecutiva da parte di Siena, che mette in bacheca un altro trofeo a livello nazionale. Mvp della manifestazione David Andersen, immarcabile per tutti i lunghi avversari.
EUROLEGA - Dopo la Final Four di Barcellona che aveva riportato Siena tra le migliori 8 squadre del continente dopo due anni di assenza, la Montepaschi riparte per l’avventura europea con credenziali importanti a livello europeo e con la voglia di continuare a stupire. Il sorteggio dei gironi di qualificazione inserisce Siena nel raggruppamento con Barcellona, Unics Kazan, Galatasaray, Asseco Prokom ed Union Olimpia Lubiana. Nonostante le difficoltà dovute anche agli infortuni, la Mens Sana si posiziona al secondo posto, alle spalle dei catalani davanti al sorprendente Unics Kazan ed al Galatasaray, la terza squadra di Istanbul. I gironi di Top 16 riservano una situazione veramente paradossale, visto e considerato che la Mps viene inserita in una sorta di mini-Lega Acb con il fortissimo Real Madrid e le due mine vaganti, Unicaja Malaga e Gescrap Bilbao. La Montepaschi parte forte, con quattro vittorie nelle prime 4 partite ipotecando la qualificazione. La squadra senese ritrova nei playoff l’Olympiacos Pireo, ma a differenza sono i greci ad avere la meglio e Siena deve dire addio all’Euroleague. Soddisfazione individuale per Mc Calebb, che conquista l’ “Euroleague Alphonso Ford Trophy”, assegnato al miglior marcatore della competizione e l’ingresso nel “Second Euroleague Team”, il secondo quintetto dell’Eurolega.
PLAYOFF CAMPIONATO ITALIANO - La post season inizia con lo scontro tra Montepaschi Siena e Cimberio Varese, la squadra di Carlo Recalcati, reduce da una stagione positiva e nella quale è sempre stata entro le otto squadre da playoff. Si comincia dal PalaEstra, con le prima due gare della serie al meglio delle cinque partite. E’ un monologo biancoverde, sia in gara 1 (92-57), che in gara 2 (88-72), ma in gara 3 la squadra di Recalcati ha un sussulto importante e si porta sul 2-1 nella serie e costringe i ragazzi di Simone Pianigiani ad andare a gara 4. I biancoverdi non fanno sconti e con una prestazione di grande sostanza, staccano il pass per la semifinale (75-91) dove incontrano il Banco di Sardegna, che ha battuto la Canadian Solar Bologna per 3-0. La Montepaschi liquida i sardi in tre gare approdando per la sesta volta consecutiva in Finale Scudetto, dove trova l’Emporio Armani Milano, la finale che tutti si aspettavano. Le prime due gare si giocano in Toscana e la Montepaschi si porta a casa i primi incontri rispettivamente per 86-77 e 86-58. In gara 3 l’atmosfera al Forum è quella delle grandi occasioni e Milano vuole provare a strappare il punto dell’1-2. Ma la Montepaschi si dimostra forte, solida e nel finale di partita punto a punto ha la lucidità per portare a casa un successo determinante, con un grande protagonista su tutti, capitan Stonerook, che dopo le strepitose di Mc Calebb in gara 1 e gara 2 è l’Mvp di gara 3. Due giorni dopo Siena ha la possibilità di chiudere, ma Milano riesce ad allungare la serie. La festa di Siena è soltanto rimandata, perché il 17 giugno il PalaEstra è una bolgia. Dopo essere finita a -18 Milano torna a -6 (77-71) a meno di 3 minuti dal termine. Ma non basta, perché Siena grazie al solito Stonerook ed a Zisis allunga ancora e per Milano non resta che alzare bandiera bianca. E’ tripudio biancoverde. La Montepaschi entra di diritto nella leggenda del basket. Mai a nessuno era riuscita l’impresa di conquistare sei titoli italiani consecutivi. Mvp della finale Bo Mc Calebb, che bissa il premio di miglior giocatore del campionato ricevuto al termine della regular season.
Stagione: 2010 – 2011
L’estate del 2010 passerà alla storia come quella del grande rinnovamento. La fine di un ciclo straordinario, forse irripetibile, e l’inizio di uno nuovo con tanti volti nuovi, ma anche alcune conferme importanti. Se ne vanno personaggi straordinari come Terrell Mc Intyre, Romain Sato, Henry Domercant e Benjamin Eze, con il progetto Montepaschi che riparte dallo staff tecnico con Simone Pianigiani che per la prima volta si trova a dover convivere con il doppio impegno come coach biancoverde e ct della Nazionale italiana. Al suo fianco il vice-coach Luca Banchi, ed i due assistenti: Alessandro Magro e Giacomo Baioni, quest’ultimo appena arrivato dalla Scavolini Siviglia Pesaro.
In campo invece i reduci dalla stagione precedente sono cinque: Nikos Zisis, Marco Carraretto, Ksistof Lavrinovic, Tomas Ress e Shaun Stonerook. A questi c’è da aggiungere però Rimas Kaukenas, ufficialmente un nuovo acquisto ma praticamente uno di casa, che torna all’ovile dopo la parentesi al Real Madrid.
Tanti i volti nuovi: il playmaker Bo Mc Calebb, seconda miglior point guarddell’Euroleague della stagione precedente con la maglia del Partizan, la guardia statunitense Malik Hairston, all’esordio in Europa, il centro serbo Milovan Rakovic, miglior centro della lega russa, e gli italiani Andrea Michelori e Pietro Aradori. Inserimento dell’ultima quello dell’ala piccola David Moss, arrivato a causa dei problemi fisici riscontrati a Malik Hairston al suo arrivo a Siena.
La stagione inizia nel migliore dei modi con la conquista della Supercoppa Italiana, primo trofeo stagionale messo in palio della Legabasket, che Siena si aggiudica al PalaEstra contro la Virtus Canadian Solar Bologna con il punteggio finale di 82-64. Mvp della partita viene proclamato Lester “Bo” Mc Calebb che con 16 punti si presenta alla grande ai suoi nuovi tifosi.
Il primo impegno in stagione regolare arriva la settimana successiva alla Supercoppa e la Montepaschi fa il proprio esordio sul parquet della Vanoli Braga Cremona. E’ un match molto duro, tirato, ma che i biancoverdi riescono comunque a portare a casa con il punteggio finale di 68-71. Un inizio nel complesso molto positivo e nel quale la Montepaschi si trova a duellare con sfidanti di ottimo livello, Milano e Cantù su tutte, che vogliono contendere a Siena il ruolo di regina d’Italia. La Montepaschi con il passare delle giornate si attesta al primo posto, nonostante l’infortunio di Mc Calebb, che lo tiene out per quasi tre mesi, e che costringe la società di viale Sclavo a correre ai ripari con Marko Jaric, che si rivelerà decisivo soprattutto in Euroleague. Pochi giorni dopo, la Montepaschi decide di rinforzare il reparto lunghi in ottica europea affidandosi a Jaleel “Deji” Akindele.
Alla fine della stagione regolare la classifica delle prime 8 posizioni è la seguente: Montepaschi, Bennett Cantù, Armani Jeans Milano, Air Avellino, Benetton Treviso, Dinamo Sassari, Cimberio Varese e Virtus Canadian Solar Bologna.
Iniziano i playoff e Siena supera la Canadian Solar Bologna 3-1, con duplice successo casalingo, sconfitta in gara 3 alla Futurshow Styation e chiusura di nuovo “on the road”, con una grande prova da parte di Malik Hairston. In semifinale la Mps supera la Benetton Treviso 3-0, con due vittorie casalinghe e poi il successo, molto sudato, ottenuto al PalaVerde di Villorba nella terza gara della serie. La Finalissima è ancora una volta contro Cantù, avversaria anche in Coppa Italia, e squadra che aveva certamente dimostrato di avere le carte in regola per potersela giocare anche in finale. Le prime due al PalaEstra vedono una sola vincitrice, ma in gara 3 i brianzoli riescono a piazzare il punto del 2-1. Gara 4, invece, viene nuovamente vinta da Siena che dunque ha la possibilità del match ball in gara 5 al PalaEstra. La sfida è durissima, ma alla fine lo scudetto arriva, insieme all’esplosione di gioia di un palasport che aveva vissuto con il fiato sospeso quegli ultimi e decisivi possessi. E’ il trionfo di Siena, il quinto consecutivo, il sesto in totale.
Nel mese di febbraio era arrivato anche il successo in Coppa Italia alle Final Eight di Torino. I biancoverdi avevano superato nell’ordine la Scavolini Siviglia Pesaro, la Sutor Montegranaro e poi la Bennet Cantù in una finale durissima, a cui Siena si presenta priva di uno degli uomini più importanti, Bo Mc Calebb, infortunato al piede. Ma la squadra senese ancora una volta si dimostra in grado di superare le difficoltà e si aggiudica la terza Coppa Italia della propria storia.
Parallelamente al cammino in campionato la Montepaschi ha portato avanti con successo anche il proprio viaggio europeo. L’obiettivo di inizio stagione sono le Top 16, ma la squadra biancoverde “cresce bene” ed i risultati vanno oltre le aspettative iniziali. Il primo turno viene superato senza affanni, così come le Top 16, nelle quali la Mps si classifica al 2° posto alle spalle del Real Madrid. Lo scontro ai playoff dunque vede i senesi opposti all’Olympiacos Pireo: si comincia da Atene, con i greci che si impongono con il famoso +48. Ma Siena ha la forza di rialzare la testa e di piazzare il punto dell’1-1 in gara 2. Il capolavoro viene completato in gara 3 e 4, dove al PalaEstra, in una vera bolgia infernale, i senesi si conquistano il pass per la Final Four di Barcellona. In Catalogna però ancora una volta vale la “maledizione della semifinale” in cui il Panathinaikos batte i biancoverdi. Nella finale per il terzo posto Siena supera il Real e sale per la terza volta su un “podio virtuale”.
Stagione: 2008 – 2009
La stagione 2008/2009 resterà indelebile nella mente dei tifosi della Montepaschi, non solo per la conquista del quarto scudetto della storia di questo club, il terzo consecutivo, ma anche per lo “slam” italiano che oltre allo scudetto ha portato nella bacheca di viale Sclavo, la Supercoppa Italiana (la terza della storia della Mens Sana Basket) e la Coppa Italia, che invece non era mai stata vinta prima. Una stagione dunque memorabile, che tra le altre cose ha visto la squadra guidata dalla panchina per il terzo anno consecutivo da Simone Pianigiani, entrare nelle migliori 8 del continente, un’importante conferma a livello europeo dopo la conquista delle Final Four nella stagione 2007/2008. La fisionomia della squadra non subisce scossoni, nonostante l’attacco delle corrazzate europee ai gioielli senesi ed allora viene apportato solo qualche ritocco alla formazione biancoverde. In cabina di regia il folletto Morris Finley, miglior realizzatore della stagione precedente con la maglia di Rieti, viene chiamato a sostituire Vlado Ilievski emigrato a Lubiana; nel reparto esterni Henry Domercant, mvp dell’Eurocup di Torino, subentra a Bootsy Thornton volato all’Efes in Turchia alla corte di Ataman.
Stagione: 2007 – 2008
Se vincere è difficile, ripetersi lo è ancora di più. E’ questo uno dei motti più popolari nel mondo dello sport ed allo stesso tempo è questa la sfida che si propone la Montepaschi all’inizio della stagione 2007-2008, ovvero quella immediatamente successiva al secondo sigillo tricolore per la società di viale Sclavo. La strategia di Ferdinando Minucci prevede la conferma dello zoccolo duro della squadra che aveva dominato il campionato nella stagione precedente, e dunque confermatissimi l’mvp della scorsa regular season Mc Intyre, capitan Stonerook, Eze, Sato, Carraretto e l’mvp della finale scudetto 2006-2007 Rimantas Kaukenas, a cui vanno ad aggiungersi i nuovi acquisti Ress e Ilievski. A completare il roster il ritorno di Simone Berti, reduce dalla stagione in B1 con Brindisi, e quello di Bootsy Thornton, che dopo l’esperienza spagnola di Barcellona e Girona torna a vestire la maglia con cui conquistò il primo tricolore della Mens Sana Basket. Al timone ovviamente riconfermato Simone Pianigiani, che si avvale ancora della preziosa collaborazione di Luca Banchi ed Alessandro Magro.
La stagione inizia come meglio non si potrebbe, ovvero con un precampionato nel quale la Montepaschi non conosce sconfitta (compreso il trofeo Bellaveglia, vinto per il secondo anno consecutivo a spese di Unicaja Malaga e CSKA Mosca) e che si conclude con il successo riportato nella Supercoppa Italiana, primo trofeo ufficiale della stagione, che vede i biancoverdi stravincere con il punteggio di 96-50 sulla Benetton Treviso. La settimana successiva (30 settembre 2007) inizia il campionato e la Montepaschi si impone subito in trasferta sul campo della Snaidero Udine (57-87). E’ la prima di una serie di 18 partite senza sconfitta, che proiettano la Montepaschi saldamente al comando di una classifica che dietro ai biancoverdi fatica ad avere delle gerarchie precise. Come se non bastasse, la Mens Sana Basket si fa valere anche in Eurolega, superando brillantemente la prima fase come seconda classificata nel proprio difficilissimo girone alle spalle del solo Cska Mosca (che poi si laureerà Campione d’Europa).
Il percorso immacolato dei biancoverdi in campionato si interrompe alla seconda giornata di ritorno, quando la Montepaschi viene battuta dall’Air Avellino e pochi giorni dopo dalla Premiata Montegranaro, ma le due sconfitte non fanno perdere particolare terreno in classifica, anche perché Siena piazza subito un’altra serie di 10 vittorie consecutive, che la proiettano verso il primato al termine della regular season. Il tutto senza Rimantas Kaukenas, che alla sedicesima giornata di andata contro la Tisettanta Cantù si infortuna gravemente al ginocchio sinistro e sarà costretto a stare fuori per quasi tutta la stagione, rientrando (dopo un recupero prodigioso), in tempo soltanto per la semifinale playoff contro l’Armani Jeans Milano. Senza uno dei propri leader offensivi, alla Montepaschi sfugge però il secondo trofeo stagionale ovvero la Tim Cup (Coppa Italia): la Scavolini Pesaro elimina i biancoverdi ai quarti di finale. Un duro colpo da assorbire, ma la Montepaschi fa tesoro di questa sconfitta e riparte a testa bassa per quello che poi alla fine sarà un vero capolavoro. Detto del primato in regular season, la squadra di Pianigiani riesce anche ad accedere ai playoff di Eurolega, superando come prima classificata nel girone la fase delle Top 16, mettendosi alle spalle i giovani terribili del Partizan Belgrado, ma soprattutto i Campioni d’Europa in carica del Panathinaikos, che addirittura vengono estromessi dalle Top 8. Un vero e proprio capolavoro, che la Montepaschi perfeziona con la sfida ad eliminazione al meglio delle 3 gare contro il Fenerbahce Ulker Istanbul, battuto 2-0 con vittoria in gara 1 al PalaMensSana e bis all’Adbi Ipekci di Istanbul per un sogno che diventa realtà, ovvero la partecipazione alla Final Four di Madrid. Un mese per preparare con tutta calma questo evento, per far operare alla caviglia malandata Mc Intyre e riaverlo in tempo utile per l’appuntamento di Madrid, il tutto con la possibilità in campionato di gestire il vantaggio acquisito, peraltro senza incorrere mai in una sconfitta, eccezion fatta per la gara contro Varese.
Ma le attenzioni sono ovviamente tutte quante sulla Final Four: in semifinale l’avversario è il Maccabi Tel Aviv. La Montepaschi gioca un primo tempo ai limiti della perfezione, mettendo in grandissima difficoltà i “gialli” israeliani, che però nella ripresa hanno una reazione d’orgoglio e riescono incredibilmente a ribaltare la situazione ed a volare in finale dove saranno sconfitti dal CSKA Mosca. La Montepaschi si consola comunque con il terzo posto conquistato battendo i baschi del Tau Vitoria, in una gara giocata al massimo da entrambe le squadre. Terzi in Europa: un risultato eccezionale per la Montepaschi e avvalorato tra le altre cose anche da alcuni importanti riconoscimenti individuali. Mc Intyre viene inserito nel miglior quintetto d’Eurolega, mentre Lavrinovic e Thornton sono tra i migliori 10 (premi consegnati durante la “Award Ceremony” il giorno precedente della finalissima di Eurolega). E non finisce qui: l’Euroleague infatti assegna al neo Presidente della Mens Sana basket Ferdinando Minucci, il premio di Miglior Dirigente d’Europa per la stagione 2007-2008 attribuito da una giuria composta dai colleghi delle altre squadre d’Europa. Un riconoscimento importante alla strategia perseguita dai vertici societari capaci di imporre tra le grandi d’Europa un club “minore” per budget ed esperienza, ma sicuramente cresciuto e stimato per organizzazione e risultati. Segue poi l’altrettanto importante e prestigioso riconoscimento di miglior dirigente del campionato italiano, “Toshiba Award”, che Minucci si aggiudica anche in questa stagione per il secondo anno consecutivo. Sempre l’Europa premia anche l’area marketing della società biancoverde, insignita del “ Devotion Gold” per il Marketing tra i 54 club che hanno preso parte ad Euroleague ed Uleb Cup, a dimostrazione di come l’organizzazione della società biancoverde sia ottimale in ogni settore, compreso quello della promozione dell’immagine.
Di ritorno da Madrid non c’è tempo di riprendere fiato, perché i playoff incombono e la prima avversaria si chiama Fortitudo Bologna. Gli emiliani provano a contrastare la forza della Montepaschi con le armi che hanno a disposizione, ma alla fine devono cedere per 3-0, con la Mens Sana che dunque vola in semifinale. L’avversaria è l’Armani Jeans Milano che nell’altro quarto di finale ha battuto la Premiata Montegranaro. La Montepaschi non si ferma, ed anche la gloriosa Olimpia si deve arrendere allo strapotere mensanino (3-0). L’ultimo atto prevede la sfida tra il piccolo borgo medievale senese e la grande metropoli capitolina targata Lottomatica e per la prima volta nella storia si gioca al meglio delle 7 partite. Si comincia con due gare casalinghe per i biancoverdi che volano subito sul 2-0. La serie si sposta nella capitale e Siena in gara 3 compie un autentico capolavoro andando ad espugnare il PalaLottomatica dopo un primo tempo di grande sofferenza. In gara 4 gli uomini di Repesa hanno un ultimo sussulto e riescono ad allungare la serie, che comunque si chiude due giorni più tardi a Siena, in un PalaMensSana vestito a festa per quello che diventa il terzo straordinario sigillo tricolore, il secondo consecutivo. Roma prova ancora a rovinare la festa ai biancoverdi, ma alla fine è delirio al PalaMenSana… Il triangolino tricolore resta cucito sulle maglie targate Montepaschi.
Un risultato straordinario e che ha visto protagonisti oltre alla società biancoverde, anche le istituzioni cittadine, coinvolte in prima persona in questo progetto al pari dello sponsor la Banca Monte dei Paschi e dello Polisportiva Mens Sana, da sempre compartecipe ai successi della Mens Sana Basket.
Triangolino tricolore che il prossimo anno sarà ben visibile sulle maglie biancoverdi e non solo su quelle della squadra senior: infatti due delle tre squadre del settore giovanile che hanno preso parte alle finali Nazionali, si sono poi laureate a loro volta Campioni d’Italia. Le tre spedizioni hanno visto protagonisti gli “Under 17” guidati da coach Giulio Griccioli, che a Barletta raggiungono la finale con un cammino straordinario, ma vengono beffati sulla sirena dalla Virtus Bologna che dunque si aggiudica il titolo tricolore. Pochi giorni più tardi tocca alla squadra Under 19, ancora guidata da Griccioli e questa volta i ragazzi biancoverdi riescono nell’impresa, battendo in finale a Venezia la Benetton Treviso. Si tratta dell’ottavo titolo nazionale per il settore giovanile della società di viale Sclavo, ma il numero di successi dovrà essere aggiornato due settimane più tardi, con la squadra Under 15 guidata da coach Alessandro Magro, che alla prima partecipazione ad una Finale Nazionale conquista lo scudetto di categoria battendo in finale Desio e rendendo la stagione della Montepaschi Siena davvero straordinaria.
E forte dei risultati, della stima nazionale e internazionale ormai acquisita e soprattutto del grande seguito di supporter e appassionati senesi e non solo, quest’anno per Siena c’è anche il taglio del nastro di un’altra grande avventura: quella del Palasport. Sarà infatti avviato il progetto che porterà la città toscana a dotarsi di un nuovo grande impianto sportivo, così come richiedono gli standard dell’Euroleague: nel giro di qualche anno dunque nascerà una cittadella dello sport dove il miglior basket italiano, targato Montepaschi, troverà degno palcoscenico per le gesta dei suoi Campioni.
Stagione: 2006 – 2007
E’ l’anno dei record, culminato con il secondo tricolore della nostra storia al termine di un campionato che vede la Mens Sana Basket ‘bruciare’ le tappe del nuovo progetto impostato da Ferdinando Minucci. Tutto nasce nell’estate del 2006, quando il direttore generale della Montepaschi decide che i tempi sono maturi per promuovere al ruolo di capo-allenatore Simone Pianigiani, 37enne senese con alle spalle due lustri di assistentato sulla panchina biancoverde: al suo fianco Luca Banchi ed alle sue dipendenze viene creato un gruppo di giocatori emergenti, ai quali Siena può garantire una chance di crescita anche a livello internazionale, considerata la partecipazione alla Coppa Uleb.
Confermati Stonerook, promosso capitano, Kaukenas, Eze, Boisa e Datome (che a metà stagione sarà girato in prestito, lasciando il posto a Rombaldoni), arrivano a vestirsi di biancoverde il playmaker McIntyre (da Reggio Emilia), gli esterni Forte (ex stella della Ncaa scovato in un club di seconda fascia in Grecia), Sato (da Jesi, Legadue) e Carraretto (di rientro in Italia dal biennio spagnolo), il centro Baxter, che entrerà a pieno titolo in squadra solo a fine ottobre, rimpiazzato nei primi due mesi da Helliwell e dal minutaggio importante garantito al giovane Lechthaler (rientrato dal prestito a Ferrara). In più l’innesto in prima squadra del giovane regista D’Ercole, appena 18enne.
Il precampionato regala segnali positivi (anche il ko inflitto ai Campioni d’Europa del Cska Mosca nel Trofeo Bellaveglia) e al momento di fare sul serio, la Montepaschi non delude. Passa d’autorità (59-87) a Reggio Emilia all’esordio e vince otto delle prime dieci partite, mandando al tappeto avversarie più quotate come Napoli e Roma. Il 30 ottobre è una data storica per la Mens Sana Basket, che organizza e ospita l’Opening Game di Coppa Uleb: presenti a Siena tutti gli stati maggiori dell’Eurolega, che esprimono soddisfazione per il progetto del nuovo palasport da 10mila posti voluto dalla municipalità cittadina assieme alle altre Istituzioni locali e che poi si gustano il successo dei biancoverdi sull’Alba Berlino per 79-63. L’avventura in Europa sarà di notevole livello nel difficile girone eliminatorio (primo posto e 8-2 il ruolino di marcia, con successi a Mosca, Berlino, Sofia, Ostenda) e proseguirà con il 2-0 inflitto negli ottavi di finale al Paok Salonicco: nei quarti lo stop contro i russi dell’Unics Kazan, squadra ben più attrezzata per vincere il trofeo che poi finirà nella bacheca del Real Madrid. L’altro trofeo, la Coppa Italia, sfuma dopo una semifinale dominata per 36’: passa la Benetton, ma la Montepaschi trarrà proprio da quella sconfitta la forza per volare verso lo scudetto.
Tornando al campionato, tra la fine di dicembre e la metà di marzo i mensanini fanno dieci su dieci (nuovo record societario, ma avrà vita breve) asfaltando Treviso, vincendo a Milano, Bologna-Fortitudo e Napoli e prendendo un margine consistente in vetta alla classifica. Lo stop di Roma del 18 marzo dopo un tempo supplementare è un’altra tappa di fortificazione interiore: la Montepaschi ne esce con undici vittorie in fila (+8 a Bologna-Virtus, +11 a Treviso, +21 su Milano, +19 su Bologna-Fortitudo: la classifica dirà 60 punti, record anche questo) che ne blindano il primo posto in graduatoria e la conseguente qualificazione all’Eurolega 2007/2008.
Alla vigilia dei playoff, Minucci (che intanto si è aggiudicato il Toshiba Award quale miglior dirigente dell’anno: l’Mvp in campo è McIntyre, sulla panchina è Pianigiani…) compie un altro colpo determinante richiamando Vrbica Stefanov dall’Olimpiacos per garantirsi una ‘polizza assicurativa’ (il macedone si allena ma non gioca) in caso di eventuali infortuni nel reparto-piccoli. Un’operazione lungimirante, consacratasi in Gara-4 di semifinale (nei quarti 3-0 su Cantù) quando McIntyre è ko e a Roma tocca a Stefanov dirigere l’assalto decisivo verso la finale: Vrbica gioca la sua partita di raziocinio e talento, la Montepaschi passa 49-70 all’Eur e chiude 3-1 una serie che farà epoca, iniziata con l’exploit della Lottomatica ma poi segnata da un filotto di affermazioni biancoverdi, con l’indimenticabile Gara-3 vinta 114-108 dopo 55’ di autentica battaglia sportiva.
La finale è Montepaschi-Vidivici Bologna. Siena la inaugura con l’81-71 di fronte ai 7000 del PalaMensSana e va poi a bissare in terra emiliana, dominando (65-86) con un basket che legittima i 16 punti di distacco in classifica al termine della regular season. Domenica 17 giugno c’è tutta Siena in viale Sclavo per Gara-3: la Virtus non ci sta a gettare la spugna e vola fino al 40-51 di metà partita, poi il monologo della Mens Sana Basket che rimonta, pareggia e vince (decisivo un gioco da 3+1 di Kaukenas, poi premiato Mvp della finale) il proprio secondo scudetto. Ancora una volta, i Campioni dell’Italia siamo NOI!
Stagione: 2005 – 2006
La conferma di Carlo Recalcati in panchina (al cui fianco assume sempre maggiore importanza la figura di Simone Pianigiani nel ruolo di assistente) è un segnale di continuità che il club vuol dare al progetto avviatosi nelle stagioni precedenti. Il c.t. della Nazionale rimane quindi alla guida di una squadra biancoverde decisamente rinnovata, sia perché alcuni dei protagonisti del recente passato scelgono il richiamo finanziario dei grandi clubs europei (è il caso di Vanterpool, finito al Cska Mosca, o di Thornton, approdato al Barcellona assieme a Kakiouzis), sia perché si ha in mente di costruire un nuovo ciclo attorno a giocatori già presenti nel roster (è il caso di Datome, che dopo i trionfi giovanili inizia a prendere confidenza con il basket che conta, ma anche di Boisa, opzionato già a metà del torneo precedente da Minucci, o di Eze) e ad altri che passando da Siena possono trovare l’opportunità per una consacrazione ad alto livello (l’asse canturino Stonerook-Kaukenas). Al loro fianco la conferma di Chiacig, gli innesti del playmaker Hamilton e della guardia Woodward, nonché di Pecile e di Nicola, arrivato a pochi giorni dal via L’avvio di stagione è eccellente, caratterizzato da 14 affermazioni nelle prime 18 gare: in Eurolega, invece, dopo la fantastica affermazione esterna sul campo del Cska Mosca, la Mens Sana Basket paga lo scotto di un girone di ferro e qualche sfortunato passo falso che finiscono per chiudere l’avventura al termine del girone eliminatorio in una combattutissima gara perduta a Istanbul contro l’Ulker.
Gli infortuni e qualche incidente di percorso costringono la società a tornare sul mercato nella fase finale della stagione italiana: arrivano il greco Charisis ed il tiratore statunitense Thomas, due innesti che permettono di chiudere la regular season al 3° posto con 23 vittorie su 34 partite. Nei playoff, però, la Lottomatica Roma (che già aveva eliminato la Montepaschi nella semifinale di Coppa Italia a Forlì dopo 45’ di autentica battaglia), si conferma bestia nera dei biancoverdi e, sbancando il PalaMensSana in gara-3, si assicura il passaggio in semifinale vincendo poi la serie per 3-1.
Grandi soddisfazioni arrivano ancora una volta dal settore giovanile, protagonista in Italia ed in Europa. La finale raggiunta allo Cholet Mondial BasketBall ed il clamoroso successo contro il Cska Mosca nel girone eliminatorio del torneo Euroleague Junior sono due momenti indimenticabili per gli Under 18 di Griccioli, che a Pescara, nel mese di giugno, centrano un altro titolo tricolore. Il 7° nella storia della linea verde mensanina.
Stagione: 2004 – 2005
L’anno con lo scudetto cucito sulle maglie inizia subito con l’arrivo di un altro trofeo: la Montepaschi ancora allenata da coach Recalcati, vince la Supercoppa battendo la Benetton Treviso. E’ settembre, la squadra è quella Campione d’Italia, senza Andersen partito per la ricca Russia, e Vukcevic tornato in Grecia, arricchita dall’estro di Carlton Myers, e con gli innesti di Rentzias, Lamma e Eze. L’inizio del campionato è folgorante: i biancoverdi piazzano un filotto di sei vittorie giocando la pallacanestro che tanto aveva entusiasmato l’anno precedente. Poi un prevedibile calo fisiologico che provoca un altalena di risultati. La classifica non ne risente più di tanto e al termine del girone d’andata la Montepaschi è terza a 24 punti in coabitazione con la Vertical Vision Cantù. Sarà proprio la formazione canturina l’avversaria della coppa Italia che nello “stregato” campo di Forlì vedrà i biancoverdi uscire negli ottavi. Intanto va bene l’avventura europea dove i biancoverdi superano agevolmente il primo turno passando alle Top 16, primo obiettivo stagionale della società di viale Sclavo. Una serie di infortuni, l’uscita di scena di Myers, e un calendario in salita non agevolano la formazione biancoverde. La società corre ai ripari ingaggiando tre giocatori, Hafnar, Jackson e Petrovic, per supplire alle pesanti assenze per infortuni di Vanterpool, Zukauskas e Kakiouzis, ma pur con buona volontà da parte di tutti la stagione si chiude con il terzo posto nella fase regolare che garantisce la partecipazione all’Euroleague dell’anno successivo e l’uscita ai quarti di play off.
Stagione: 2003 – 2004
E’ l’anno più bello della storia mensanina. Arriva il primo scudetto, la seconda qualificazione alle Final Four di Euroleague e per il settore giovanile il doppio tricolore con gli Under 20 e Juniores. Siena festeggia i biancoverdi e premia, ancor prima della conquista del titolo di campioni d’Italia, il deus ex machina mensanino, Ferdinando Minucci, con il Mangia d’Oro, massimo riconoscimento cittadino assegnato ai senesi che si sono contraddistinti a livello nazionale ed internazionale. La Montepaschi diventa un esempio per il mondo cestistico: la provincia che vince e si pone sul piano delle metropoli europee.
La stagione inizia con l’arrivo sulla panchina biancoverde di Carlo Recalcati, coach della Nazionale italiana reduce dal bronzo conquistato agli Europei di Svezia. Con lui approda alla Montepaschi Jack Galanda e per sostituire i partenti Ford e Turkcan il direttore generale Minucci sceglie il talento Thornton, reduce da una stagione d’oro a Cantù, e scommette su Vanterpool, giocatore messosi in luce ad Avellino. Approda in biancoverde anche l’australiano Andersen che, dopo un brutto infortunio e una stagione incolore alla scomparsa della Virtus Bologna, cerca un posto dove rilanciarsi. L’ossatura della squadra viene confermata: Stefanov, Zukauskas, Chiacig, Kakiouzis, Vukcevic, gli uomini guida che accolgono i nuovi e presto trovano l’amagama. Alla fine del girone d’andata, la Montepaschi è campione d’Inverno e dopo il passo falso in Coppa Italia, supera agevolmente la prima fase di Euroleague, approdando alle Top 16 in un girone di ferro con Barcellona, Benetton Treviso, Panathinaikos Atene. La primavera è la stagione della consacrazione: mentre in campionato continuano i successi fino al primo posto al termine della stagione regolare, in coppa i biancoverdi subiscono la sconfitta casalinga contro i campioni in carica spagnoli, ma si riprendono subito battendo in casa il Panathinaikos. Dopo il passo falso con la Benetton, i mensanini piazzano un 3-0 nel girone di ritorno ed approdano alle Final four di Tel Aviv insieme a Cska Mosca, Skipper Bologna e gli ospitanti del Maccabi. Il sogno di disputare la finale europea svanisce, dopo un tempo supplementare, nella semifinale con la Fortitudo. La squadra torna in Italia e si concentra sui play off. Nei quarti liquida Varese dopo tre partite, stessa sorte impone alla Scavolini in semifinale. L’ultima fatica i biancoverdi la spendono con la Skipper: subito vittoria casalinga, poi a Bologna e infine prestazione straordinaria in gara 3 in un infuocato palasport, circa 10 mila i presenti, che consacra Siena campione d’Italia.
Stagione: 2002 – 2003
Dopo il trionfo europeo di Lione e la crescita graduale a livello italiano, nell’estate del 2002 la Mens Sana Basket compie un passo decisivo verso la definitiva scalata ai vertici del movimento cestistico internazionale. Confermando lo sponsor Montepaschi sulle maglie e puntando nuovamente su Ergin Ataman come guida tecnica, la società biancoverde riceve dall’Uleb l’invito a partecipare all’Euroleague e si rafforza con decisione sul mercato: il direttore generale Minucci centra due colpi a sensazione portando a Siena lo statunitense Alphonso Ford ed il turco Mirsad Turkcan, stelle di prima grandezza alle quali si affiancano l’esterno slavo Dusan Vukcevic, Giancarlo Marcaccini e, nel corso della stagione, il pivot con passaporto inglese Cal Bowdler (che prenderà il posto di Maggioli, in prestito a Reggio Emilia) e l’ala forte greca Michalis Kakiouzis. L’infortunio occorso a Stefanov nel pre-campionato e la lunga rieducazione al ginocchio che vede Scarone cercare di recuperare la forma migliore e poi approdare alla Virtus Bologna, costringe la Montepaschi ad una serie di soluzioni provvisorie nel ruolo di playmaker, occupato durante l’annata dai vari McCants, Gentile, Mitchell e Mordente.
Sul piano dei risultati è una stagione storica. In campionato viene “abbattuto” un record (quello del miglior piazzamento) vecchio di quasi 30 anni: la Montepaschi centra la prima semifinale-scudetto della sua storia, contendendo alla Benetton Treviso l’accesso alla finale per il titolo in una serie molto equilibrata e combattuta. In Euroleague le soddisfazioni sono ancora maggiori: debuttante assoluta su un palcoscenico di tale livello, la Mens Sana Basket ottiene già nella prima fase alcuni scalpi illustri (Zalgiris, Panathinaikos, Tau, Olimpija Lubiana) ma è soprattutto nelle Top 16 che esplode in tutto il suo potenziale dominando Panathinaikos, Ulker e Skipper e centrando la qualificazione alle Final Four di Barcellona. Il Palau Sant Jordi, colorato di blau-grana, mostra un’ampia macchia biancoverde: da Siena giungono quasi 3000 tifosi e la Montepaschi, dopo la sfortunata battaglia combattuta in semifinale contro la Benetton, li ricambia con l’eccellente terzo posto finale, conquistato a spese del Cska Mosca.
Ai successi dei “grandi”, si accompagnano le vittorie dei “piccoli”. Per il secondo anno consecutivo, infatti, i Cadetti della Mens Sana Basket sono campioni d’Italia: a fine giugno il trionfo di Simone Pianigiani e dei suoi ragazzi, che nella finale per il titolo sconfiggono la Kinder Bologna.
Stagione 2001 – 2002
E’ la sede del Monte dei Paschi, sponsor per il secondo anno consecutivo, ad ospitare la presentazione del nuovo coach per dare avvio all’ottava stagione consecutiva in serie A1. Il gm Minucci ha scelto come guida Ergin Ataman, coach turco non troppo conosciuto dal pubblico sportivo in Italia ma con un curriculum di tutto rispetto. Le prime parole del nuovo allenatore, pronunciate in un buon italiano, sono da rimanere senza fiato: “Vinceremo la coppa Saporta e porteremo in alto il nome di Siena “. Per gli scettici non resta altro che aspettare: all’inizio di stagione la Montepaschi mette in fila nove vittorie, è prima in classifica ed i giornali dedicano le aperture di pagina alla rivelazione Siena ed al suo Sultano. Ataman ha a disposizione un buon gruppo: i riconfermati Chiacig, Gorenc, Rossetti, Pilotti e Scarone (in via di recupero dopo l’operazione estiva ma che potrà giocare solo poche partite prima di fermarsi per un nuovo infortunio); arrivano Topic, Bulatovic, Oztas, Zukauskas, Tolbert, e Stefanov, tutti giocatori che seguono la rivoluzione verso l’Est voluta dopo l’impatto di Gorenc. Il mercato è sempre in movimento così la Mens Sana Basket, ne approfitta a metà stagione per chiamare altre due importanti figure: Naumoski e Masiulis. Un gruppo affiatato, che lotta con il cuore come piace ai tifosi senesi e fa della stagione un’annata storica. La Montepaschi raggiunge, infatti, per la prima volta la finale di coppa Italia che lascia alla Kinder dopo un tempo supplementare ed un canestro a fil di sirena di Rigaudeau. Chiude la stagione regolare al quinto posto e, dopo una serie di vittorie europoee in campi difficili come in Israele, arriva alla finale di Coppa Saporta a Lione. La data è martedì 30 aprile 2002 e la società senese conquista, davanti ad oltre duemila tifosi senesi in trasferta in Francia, il primo trofeo della sua storia. Dopo i festeggiamenti per il traguardo europeo, i play off vedono i biancoverdi eliminare negli ottavi la Snaidero Udine e lasciare invece il passo a Cantù nei quarti.
Stagione positiva anche per il settore giovanile: la squadra Cadetti conquista il titolo di Campione d’Italia alle finali nazionali di Porto San Giorgio. La formazione allenata da Simone Pianigiani, dopo un’annata di successi, porta per la prima volta nella storia il trofeo a Siena. Bene anche il campionato della squadra Juniores giunta fino alle finali nazionali di Latina.
Stagione: 2000 – 2001
Il millennio cestistico per Siena inizia con il Monte dei Paschi. La grande banca decide di abbinare il proprio nome alla squadra di basket di Siena attirando l’attenzione del panorama sportivo internazionale. Arrivano i due nazionali Chiacig e Scarone e la società partecipa per la prima volta alla Suproleague. Il riconfermato Fabrizio Frates inizia la preparazione della squadra senza i due azzurri impegnati alle Olimpiadi di Sidney e alla partenza del campionato dovrà rinunciare al play Scarone fermo per infortunio. Da Imola arrivano rinforzi: Evans e poi Gorenc, quest’ultimo autore di una stagione eccezionale. Ma la prestazione della squadra viene condizionata dagli infortuni: per buona parte del campionato e della coppa europea l’allenatore dovrà utilizzare Mays come play visto lo stop di Scarone e, a metà stagione, di Busca. A fine campionato la Montepaschi conferma il sesto posto in classifica, mentre in coppa esce dopo la prima fase con l’onore di vittorie importanti come quella di Instanbul.
Stagione: 1999 – 2000
Ed eccoci alla stagione di passaggio con il nuovo millennio chiusa il 27 aprile a Bologna. Una formazione rinnovata, impastata con uomini veri, affidata all’architetto Fabrizio Frates, lotta, vince e convince. La città si riconosce nel cuore dei biancoverdi, e la gente impara presto ad amare questa squadra. Partita con l’obiettivo della salvezza, si inserisce con autorità nel ristretto novero delle migliori. Alla fine del girone di andata stacca uno dei sette biglietti che assicurano l’accesso alla finale di Coppa Italia. Elimina i ricchi “paperoni” della Fortitudo e coglie un prezioso terzo posto, tornando a vele spiegate in Europa. Accusa poi l’assenza per infortunio del regista titolare Busca ma reagisce con forza alla sfortuna chiudendo la stagione regolare ottava. Ai play off ha la meglio sulla Lineltex di Vincenzino Esposito e cede poi con l’onore delle armi alla grandissima Paf. Si chiude una stagione positiva, 6° posto, sul parquet ed in società. Siamo in pianta stabile tra le grandi e abbiamo le carte in regola (leggi bilanci) per costruirci un futuro ancora più sereno, e chissà …anche da coltivare con il sale di una consapevole ambizione.
Stagione: 1998 – 1999
Melillo va a Roseto portandosi dietro Dell’Agnello e noi ci affidiamo a Luca Dalmonte, un giovane cresciuto alla corte di Bianchini, Scariolo e Skansi. La Ducato Gestioni è il nostro sponsor. Un grande sponsor. Cerchiamo di onorare questo prestigioso abbinamento, allestendo una squadra “diversa”, con gente che ha tanti punti nelle mani, giocatori di classe, capaci di farci divertire. Chris Corchiani, Henry Turner, Mikkel Larsen, Ray Owes, Paris Bryant, fanno parlare gli addetti ai lavori. Siamo ai primi posti, dopo il mercato, anche perché mettiamo le mani su Max Minto e Paolone Alberti, mentre Larry, che resta, sarà il capitano, con in panca Bonelli e Rossetti, terzi in Italia con gli Juniores. Le cose però non vanno. Alberti sarà fuori tutta la stagione e i due extracomunitari non riescono ad esplodere. è storia di ieri. Dodo Rusconi subentra a Dalmonte, Oliver e Amaya, due nazionali statunitensi agli ultimi Mondiali, entrano in pista al posto di Turner ed Owes. Torna da Roseto Sandrokan e da Bologna arriva Paolino Moretti. Ci sfuggono per la coda vittorie sicure a Varese, in casa con la Benetton, a Bologna con Virtus e Fortitudo. In Coppa Korac arriviamo ai quarti e per un punto e qualche fischio scriteriato degli uomini in grigio cediamo al Barcellona che vincerà la Coppa. Non è una stagione da buttare. Ci sono diversi segnali positivi da cogliere e poi Siena è in pianta stabile in serie A. Ha un nome, un’immagine, un blasone e un prestigio. Li difendiamo con coraggio, caparbietà e professionalità.
Stagione: 1997 – 1998
Cambio della guardia nel 9798. Cesare Pancotto lascia il testimone, dopo 4 anni, a Phil Melillo. Gerard King dopo un estenuante tira e molla resta ancora con noi. Gli fa da spalla Jamie Watson e poi Jerry Reynolds. Ma quella è la stagione del “colpo” Larry Middleton, una campione a stelle e strisce che giocherà da Italiano. Anchisi sceglie Pistoia e noi puntiamo su Londero, che ci ripaga con prestazioni esaltanti; gli dà il cambio, in regia, “roccia” Gattoni, mentre Spangaro, Savio e Horford si sbucciano i gomiti sotto canestro. Sandro Dell’Agnello è il capitano di quella squadra che volerà ai play off piegando la resistenza di Cantù. Si fermerà dinanzi allo strapotere della Teamsystem di Rivers, Wilkins, Myers, Attruia, Moretti, Chiacig, Fucka, Galanda e compagnia cantante, che pure perderà incredibilmente lo scudetto per mano della Kinder Noi siamo sesti, un sesto posto da incorniciare.
Stagione: 1996 – 1997
Le Istituzioni appoggiano con convinzione il progetto mensanino. Il Basket torna alla casa madre, la ultracentenaria Polisportiva, e alla presidenza sono chiamati, prima Marco Turillazzi e poi Roberto Morrocchi, espressioni di una proprietà “indefinita”, che vede la Mens Sana Polisportiva in prima fila, sostenuta con forza e con passione dal Monte dei Paschi (la squadra si chiamerà Fontanafredda) e dal Comune. Ferdinando Minucci rappresenta la continuità. Tocca a lui impostare un nuovo programma pluriennale, muovendosi fra le pieghe di un bilancio che non permette certo voli di fantasia. Bisogna costruire la squadra all’indomani della sentenza Bosman e decidere se investire o meno sul vivaio. Arrivano i primi “comunitari”, Keith Gray e Giorgione Glouchkov, ma si punta anche su Orsini, Giovanni Savio, Guerrini. Il settore giovanile viene rinforzato e Rossetti e Valoti si affacciano alla prima squadra. E poi approda a Siena Sandro Dell’Agnello, il grande Sandrokan, mentre gli americani si chiamano Lucius Davis e Gerard King. Una bella squadra, con Gerard sorpresa dell’anno. Arriviamo noni e ci togliamo diverse soddisfazioni. E soprattutto impostiamo il futuro.
Stagione: 1994 – 1995
Siena si è abituata all’altalena, qualche stagione in A, qualche altra in B, l’A1, l’A2, l’A1 ancora e poi? Compito ingrato quello di Minucci. Dover fare la squadra con pochi spiccioli, cercando di mantenersi, finalmente, ai vertici. è forse in quella torrida estate del ’94 che si rivela il grande manager. Nelle ultime battute di un mercato per noi difficilissimo vanno a segno i colpi di John Turner, Corrado Fumagalli, Giampiero Savio e soprattutto Dallas Comegys, il più forte intimidatore d’area di quegli anni. Pancotto, confermatissimo in panchina, lavora sodo su questo gruppo e se la sfortuna non avesse fermato Corradino, la Comerson si chiamava così la Mens Sana avrebbe lottato ad armi pari con tutti. Si vince comunque a Bologna con le V nere, si passa alla grande sullo Stretto, a Reggio, si passeggia a Verona e Montecatini. Stagione:19951996 ’95’96, altro giro altro regalo.ma qui non siamo al Luna Park, anche se il mercato è ancora una “giostra”. Impossibile tenere Comegys e Fumagalli, è già un miracolo se restano Turner, Vidili e Anchisi. Dalla Francia arriva lo sconosciuto, ai più, Sherron Mills, e si spera che Jacopini ci regali il canto del cigno. Sherron, dopo qualche iniziale comprensibile titubanza, si rivela un “grande” e a turno, i “vecchi”, Stefano, Matteo, Mauro, Vario e John fanno cose egregie. Ci salviamo senza problemi, battiamo alla grande la Benetton e la Stefanel Milano, con noi, resta a secco in casa e fuori. Lo sponsor si chiama CX Orologi e arriva sulle nostre maglie a campionato abbondantemente in corso. Ci vuole una sterzata, decisa, altrimenti saranno tempi cupi.
Stagione: 1993 – 1994
Non c’è più il nome della Ticino sulle nostre maglie e in panchina, al posto del Vate, arriva dalla provincia l’artigiano Cesare Pancotto, voluto fortemente da Minucci per costruire un progetto triennale. Quella 9394, sulla carta, ha le caratteristiche della classica stagione di transizione. E infatti.la “regular season” trascorre piatta. Senza infamia e senza lode. Gli acuti arrivano tutti, e tutti lasciano il segno, nei playout. Cesare è riuscito ad imporre la sua filosofia. Matteo Anchisi dirige finalmente l’orchestra, Solfrini, Vidili e Sartori vanno a canestro con regolarità. Bob Thornton è una roccia sotto canestro e Darren Daye veste i panni del protagonista assoluto in attacco. L’Olitalia, una piccola azienda per un grande risultato, questo il marchio che accompagna la Mens Sana, torna a vele spiegate in A1. Il difficile comincia ora.
Stagione: 1992 – 1993
Sono trascorsi diversi anni. ma sembra ieri. Eravamo tornati in A2, dopo il “grande slam” del Dado che ci aveva proiettati in un amen in A1 e volevamo riconquistare il centro della scena a tambur battente. Nel luglio del ’92, con la terra in Piazza, viene presentato nella Loggia di Palazzo Pubblico, Darren Daye, il cerbiatto dai muscoli di seta che ha incantato per anni gli appassionati della pallacanestro italiana. Viene a Siena e torna sotto la guida di Valerio Bianchini, il Vate degli scudetti di Cantù, Roma e Pesaro e di non so quante Coppe Europee, che ha scelto la Mens Sana per tornare sulla cresta dell’onda. Entusiasmo al calor bianco, ma la promozione resta un sogno. Conquistiamo però l’accesso alle “final four” di Coppa Italia un traguardo storico per Siena e a Forlì solo la Benetton scudettata di Kukoc, Rusconi, Corchiani e di Petar Skansi può sfatare le magie di Vidili, Daye e Lampley.