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Turkish Airlines Euroleague Final Four - Barcellona, Palau Saint Jordi 

venerdì 6 maggio

ore 18

Campione d’Europa due stagioni fa nella finale di Berlino contro il CSKA Mosca, il Panathinaikos Atene è senza ombra di dubbio una delle corazzate per eccellenza del basket europeo. Una di quelle che, da diversi anni a questa parte, per budget, qualità e profondità di roster viene annoverata tra le favorite per la vittoria finale. La stagione europea del Pana è stata in linea con le aspettative, seguendo quello che tradizionalmente è il percorso delle squadre forti ed esperte, che magari nella prima fase possono anche fare un po’ di fatica (i greci nella in Regular Season hanno perso tre volte contro Lubiana, Valencia e Efes Pilsen), ma che nel momento più importante, ovvero Top 16 e soprattutto playoff dimostrano puntualmente il proprio valore. E questo è esattamente ciò che è accaduto al Pana, che nell’ultimo atto ha eliminato addirittura i campioni in carica del Barcellona con un secco e perentorio 3-1. Le medie stagionali, se pur non eccelse sono comunque importanti, e degne di una squadra di alto livello. A cominciare dai 78,3 punti segnati di media a partita, che se pur non tantissimi per gente come Diamantidis, Nicholas e Sato, è comunque una buona media soprattutto se paragonata ai 69,6 subiti nelle 20 partite giocate in questa stagione. Buona anche la percentuale nel tiro da 2 punti, con Batiste e compagni che tirano con il 52,5 %, così come quella da oltre l’arco dei 6,75 metri con il 37,5%. Il miglior realizzatore della squadra è Mike Batiste con 12,9 a partita, che ha preceduto di un’imbracciatura il vero leader della formazione Campione di Grecia, ovvero il play tuttofare Dimitrios Diamantidis che lo segue a 12,6 di media. I due formano un’asse play pivot di altissimo livello in cui si innestano altri giocatori di grande qualità e fisicità come Drew Nicholas, Antonis Fotsis, Kostas Tsartsaris, ed ovviamente Romain Sato. Ma la prestanza e la qualità del Panathinaikos si misura anche attraverso altri parametri. Ad esempio con la capacità di essere molto temibile a rimbalzo, con una media di 33 a partita, di cui 10 arpionati sotto il canestro d’attacco. Strano, ma vero il dato che vede i “Green” con un saldo nettamente negativo tra palle perse e recuperate: 7,3 recuperi a fronte di 13,2 perse. Complessivamente comunque, delle cifre importanti e che raccontano di una squadra che specialmente nei momenti chiave sa essere spietata sui due lati del campo, come dimostrato nella serie contro Il Barcellona, in cui i verdi ateniesi hanno vinto se pur sulla carta leggermente inferiori a livello di puro talento rispetto alla squadra catalana.