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Summers dai Pistons alla Mps 04/07/2011


La Nazione

CERTEZZE e scommesse. Da almeno 10 anni i due ingredienti che hanno fatto diventare vincente la ricetta delia Montepaschi. Le certezze sono quelle create con il lavoro e con alcune scelte come quella, tanto per contestualizzare un po', di David Andersen. Le scommesse sono la parte più complessa perché prevedono un'esposizione a rischi che va ovviamente oltre ai numeri e alla storia di chi viene ingaggiato con quell'etichetta. Il caso di Maiik Hairston e quello di Dajuan Summers: un testimone da staffetta olimpica. E' quest'ultimo il nome nuovo del mercato biancoverde. Anzi, del futuro, visto che rimarrà a Siena per due anni. Lo ha comunicato la società in tarda mattinata. «La Mens Sana Basket annuncia di aver ingaggiato l'ala americana Dajuan Summers, che ha sottoscritto con la società di viale Sciavo un contratto biennale. Summers, alto 203 cm, è nato il 24 gennaio 1988 a Baltimora. Uscito dai College di Georgetown è stato scelto al secondo giro dai Detroit Pistons, con i quali ha disputato due campionati Nba. Nell'ultima stagione ha chiuso con una media di 3,4 punti a partita in 9 minuti di impiego». QUESTO CIÒ che è stato scritto nel comunicato. Poi ci sono i 110 chili che dipingono un giocatore "enorme", almeno nelle dimensioni, per ricoprire il ruolo di aia piccola. Dubbi sulla collocazione? Beh, legittimi a primo acchito. Salvo poi andare a fare il solito giro su Youtube e vedere che oltre alla stazza c'è un'agilità mostruosa. Non basta? Allora ecco la percentuale dall'arco nelle 22 partite disputate con la maglia dei Pistons nell'ultima stagione: 42,9. INSOMMA, ancora una volta la Montepaschi spiazza tutti con una scelta di potenza. E di prospettiva. Perché chi è nato nei 1988 ha 23 anni, gli stessi che aveva Malik Hairston quando è arrivato a Siena. C'è però una certezza: la scorsa estate l'arrivo di Hairston fu riportato in modo piuttosto freddo. D'altronde non si può dire che fosse il nome più famoso nel panorama europeo del basket. Poi ha dimostrato quello che ha dimostrato. La sensazione è che quello di Summers possa essere addirittura un up-grade. Salvo poi, ovviamente, valutare la capacità del giocatore di vivere, adattarsi, giocare ed incidere in Europa, in un basket diverso da quello visto finora. E per questo c'è lo staff tecnico tecnico più forte d'Italia e d'Europa. Premi a parte, ovviamente. Visto che in Europa chi vince viene premiato, in Italia no.

Federico Cappelli






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