Il 2011 non deve essere stato un anno un anno esattamente come gli altri per Nikos Zisis. Perché di cose ne sono successe, sia sul campo da gioco, dove Nikos ha difeso con onore ancora i colori della Mens Sana Basket, sia soprattutto fuori dal campo, visto che proprio nel periodo clou della scorsa stagione, nel pieno dei playoff, Nikos è diventato papà. A giugno infatti è nato Aleksandros, il primogenito di Nikos e Fani, la cui vita inevitabilmente ha subito un notevole scossone.
“Diventare genitore è un’esperienza fantastica, difficile da descrivere – ammette il numero 6 biancoverde, con un sorriso compiaciuto stampato sulla faccia -. L’attesa è stata bella, ma da quando è nato Aleksandros ci è cambiata la vita. Perché è lui la prima cosa a cui pensiamo ogni giorno, ogni mattina quando ci svegliamo, ed ogni sera prima di andare a dormire. Ti trasmette gioia e felicità, è veramente una cosa fantastica.”
Nikos è un ragazzo semplice, una persona per bene, sempre disponibile, educato e cordiale con tutti. Ma Nikos è anche un leader, uno che in campo sa tenere in mano le redini della squadra. Uno a cui è sempre difficile rinunciare. Ed allora, dal lato umano, la conversazione si sposta su argomenti più inerenti al rettangolo di gioco e su una stagione, quella appena iniziata, che si preannuncia intensa e difficile.
“Sarà dura - ammette – tante squadre si sono rinforzate molto e la concorrenza sarà veramente agguerrita. Poi c’è anche un altro aspetto: l’anno scorso in pochi pensavano ad inizio stagione che potessimo diventare squadra in fretta come poi abbiamo fatto, e quindi non c’erano grandi aspettative su di noi. Quest’anno la situazione è diversa. Tutti sanno che siamo una squadra forte e chi gioca contro di noi ha delle extra-motivazioni. Per questo dobbiamo lavorare duro, per farci trovare pronti e dimostrare il nostro valore.”
Un percorso pieno di trappole disseminate qua e là, sia in campionato, sia in Eurolega. Trappole che la Montepaschi dovrà esser capace di disinnescare, come peraltro accaduto nelle passate stagioni, nelle quali, nonostante le difficoltà, i bianco verdi sono riusciti ad ottenere risultati straordinari.
“Stiamo lavorando molto duramente in questa fase. Sapevamo che all’inizio sarebbe stato difficile perché la squadra non ha potuto lavorare da subito al completo, ma siamo sulla strada giusta. Adesso poi, è arrivato Rakocevic, e quindi dobbiamo aiutarlo ad inserirsi in fretta nel nostro sistema.”
La parola d’ordine, anzi, le parole d’ordine dunque sono tre: “Work in progress”. A livello di squadra, ma anche a livello individuale, con diversi giocatori che stanno ricercando ancora la miglior condizione.
“E’ ovvio che gli Europei sono una competizione dispendiosa, ma ora personalmente sto molto bene. Anche l’infortunio che ho avuto in Lituania adesso è alle spalle e sono tornato in buona condizione. Certo è che si può, anzi si deve sempre lavorare per crescere e migliorare e questo è ciò che stiamo facendo.”
E se da un punto di vista fisico è il lavoro sul campo a dare frutti importanti, nella testa ci pensa un po’ anche il piccolo Aleksandros, a donare gioia e serenità a papà Nikos. Perché essere tranquilli e sereni è una componente fondamentale per rendere al massimo anche in campo. E lui lo sta facendo alla grande con la Montepaschi, ma lo ha fatto anche in estate, quando ha vestito la maglia della sua nazionale, che priva di Diamantidis e Spanoulis, aveva in lui uno dei leader. Ed in nazionale Nikos ha avuto la possibilità di giocare al fianco di due prossimi avversari in campionato, ovvero Fotsis e Bourousis, punti di forza della nuova Emporio Armani Milano.
“Si, è capitato qualche volta in nazionale di parlare di campionato italiano – conferma -. Anche se è difficile prevedere cosa accadrà a fine stagione. Diciamo che ci siamo dati appuntamento alla partita del 13 novembre. Adesso ci siamo quasi, sarà una gara molto interessante tra due grandi squadre.”
Ma prima della sfida contro Milano la Montepaschi deve concentrarsi su Roma e Barcellona. Dopo di che Nikos avrà tutto il tempo di pensare alla sfida ai suoi due connazionali. Non sarà una partita decisiva, ma di sicuro molto attesa. Soprattutto lontano da Siena.