La Nazione
PIANIGIANI non avrebbe mai pensato, all'inizio delia reguiar season, di dover fare i conti con un bollettino infortuni che somigliasse più ad una lista elettorale. Ma se 'di necessità virtù' la Mens Sana ha fatto in molte occasioni, allora il successo contro Lubiana può essere inserito in un'altra pagina di storia, tra quelle delle sfide vinte senza vergognarsi di soffrire. «Era una partita molto difficile per noi. I presupposti non erano dei migliori con l'infortunio a Kauke-nas, il forfait di Lavrinovic, le condizioni di Michelori che non gli hanno permesso di giocare. Volevamo cercare di trovare continuità durante i 40', obbligati a cambiare molto per concedere un po' di riposo a tutti. Abbiamo iniziato bene, con Lechthaler che ha giocato minuti importanti in quell'inizio da 10-0. Un inizio molto importante perché sappiamo quanto può essere difficile giocare in trasferta in Euroiea-gue dovendo rincorrere fin dai primo minuto». Ora la Mens Sana potrà anche pensare a curarsi. Magari con un sorriso. «No, il sorriso no. Sia per i problemi che per la classifica che certo non è veritiera a questo punto della stagione. Ma allo stesso tempo dico che questa vittoria e questo traguardo ci danno la dimensione di quello che siamo: una squadra che sta affrontando molte difficoltà ma che ce la mette tutta per superarle». C'erano anche i tifosi del Commandos. In numero considerevole (una trentina) vista la trasferta infrasettimanale di Euroieague. «Cosa volete che vi dica. Sentire il loro supporto anche lontano da Siena anche lontano dall'Italia, per di più in una partita così complicata: non voglio fare retorica, li ringrazio a nome di tutti».
Federico Cappelli