Le news di oggi
21/02/2012

Da Corriere di Siena

SIENA (...) Sincere congratulazioni giungono dal presidente della Polisportiva Mens Sana 1871 Piero Ricci: "A nome di tutta la dirigenza mensanina sono a rinnovare le più vive congratulazioni per la conquista di un risultato epocale, mai centrato da nessun altra società nella storia della pallacanestro italiana. Un traguardo che è l'ulteriore consacrazione dell'ottimo lavoro svolto dal presidente Ferdinando Minucci, da coach Simone Pianigiani e da tutto lo staff tecnico e dirigenziale che insieme all'impegno corale dell'intera rosa dei giocatori h permesso, dalla prima all'ultima gara, di esprimere un gioco magistrale, inappuntabile sotto ogni punto di vista". Provìncia "Un successo importante, che conferma la qualità di questa squadra e premia lo spirito di gruppo messo in campo per conquistare il traguardo". Il presidente della Provincia di Siena, Simone Bezzini, e l'assessore provinciale allo sport. Marco Saletti salutano, con queste parole, la vittoria della Coppa Italia da parte della Mens Sana per la quarta volta consecutiva. "Le nostre congratulazioni - aggiungono Bezzini e Saletti - vanno ai giocatori, alla società e ai tantissimi tifosi mensanini che, anche in questa occasione, hanno seguito la squadra a Torino per sostenerla con cuore, passione e grande entusiasmo. Grazie a questa impresa sportiva, Siena si conferma ai grandi livelli nel basket italiano. Il successo di Torino darà sicuramente una spinta in più a tutto l'ambiente biancoverde, pronto ad affrontare al meglio le grandi prestazioni che ancora aspettano la squadra sui campi nazionali ed europei".  

 

Il Pagellone sul Corriere di Caserta

MONTEPASCHI SIENA - Lo abbiamo già dichiarato apertamente, e sappiamo di non essere i soli a nutrire un sentimento di antipatia verso la compagine del patron Minucci. Scampato il pericolo con Milano, però, i toscani hanno riaffermato il loro strapotere lasciando soltanto le briciole a Cantù.

 

Andrea Barocci Corriere dello Sport

Quando si parla di Siena e di come una piccola realtà dello sport italiano è riuscita a diventare la capitale

del basket italiano da almeno cinque stagioni, si commette solitamente un errore di partenza: ovvero quello

di spiegare i suoi successi solo con la partnership della banca Montepaschi. Abbinamento fondamentale, che ha

permesso alla Mens Sana di godere di budget importanti e soprattutto di poter programmare con continuità II proprio

futuro, ma che da solo non avrebbe permesso di conquistare consecutivamente-- ciuque titoli italiani, quattro Coppe Italia e cinque SuperCoppe. Perchè se alla base del segreto del successo ci fossero esclusivamente i soldi, da molti anni avremmo molti vincitori nella pallacanestro italiana. Treviso, Roma, Bologna, negli ultimi anni hanno speso cifre consistenti per spezzare il dominio senese, vedendo continuamente frustrati i loro sforzi: come conseguenza, la Benetton ha da tempo annunciato il proprio addio al basket, mentre Claudio Toti, proprietario della Virtus capitolina,

ha messo in vendita la società.

- IL SEGRETO - Ed allora, qual è il segreto di Siena, la "cannibale" dei canestri? Chiarezza dei ruoli in ogni settore della società; un solo dirigente, il presidente Ferdinando Minucci, a prendere ogni decisione; la programmazione e la continuità tecnica grazie ad un coach come il ct azzurro Pianigiani; la capacità di rimanere se stessa nonostante un naturale rinnovo dei protagonisti in campo; la fiducia nel proprio sistema.

L'esempio più clamoroso di tutto ciò arriva quest'anno, proprio quando la Montepaschi è stata costretta a ridurre il budget dedicato alla Mens Sana e una serie di sfortunati eventi sembrava aver segnato la fine del dominio toscano: Milano che ha costruito una squadra di sole stelle europee chiamando in panchina il re Mida Scariolo, gli infortuni di

Kaukenas (perso per tutto il campionato), McCalebb, Lavrinovic, le sconfitte in serie A ("ben" 5 sino ad ora) avevano illuso i pochi contendenti sulla piazza.

Ma la capacità di azione e reazione della Mens Sana di fronte alle difficoltà maggiori anche questa volta è stata sorprendente: richiamato in estate dalla NBA il principe-gigante dagli occhi chiari Andersen, richiamato il vecchio Thornton, per quattro anni a Siena, recuperati McCalebb e Lavrinovic e lanciato definitivamente con successo Aradori, la Montepaschi sta vivendo una delle sue migliori annate. Supercoppa, primo posto attuale in A, primo posto nel girone di Eurolega, trionfo di domenica in Coppa Italia contro Cantù... Non basta: a Torino, nella finale, Pianigiani ha varato una coppia inedita per la nostra pallacanestro: inedita e per certi versi spaventosa. Chi riuscirà a fermare due lunghi, Andersen e Lavrinovic  rispettivamente alti 2,12 e 2,10, che tirano da fuori con percentuali mostruose?

 

Valenti - La Repubblica

All’indomani, Siena s'è svegliata con la nuova coccarda tricolore da appuntare sulle maglie dell'anno venturo. Dopo F ennesimo calcio tirato alle nemiche, Milano, sopraffatta per un canestro in semifinale, e Cantù, azzannata dal primo minuto rendendo la finale noiosa per un tempo e mezzo. Noiosa per l'esito,

perché la qualità espressa dalla Montepaschi ha raggiunto livelli goduriosi per gli esteti. Siena è invitta dal giugno 2008, da lì in poi il basket italiano ha messo in palio dodici trofei e non c'è stato altro vincitore.Ci hanno provato 5 squadre diverse, a malapena ne sono uscite con l'onore delle armi Roma, Virtus Bologna, Avellino, Milano, Cantù. Nessuna sconfitta ha scalfito le certezze di Siena, semmai sfiancato le contendenti.(...)

Carlo Santi il Messaggero

Dici basket e pensi alla Montepaschi; parli del volley e compare il nome dell'Itas. Sono sempre loro, Siena e Trento, a dominare. Razza padrona che non si lascia intimorire, sa sfruttare l'attimo giusto e arriva al traguardo. Sempre. In coppia hanno conquistato la Coppa Italia anche se in maniera diversa: Siena perfetta ha annichilito Cantù, Trento lo ha fatto con l'orgoglio grazie al quale al Pala-

Eur ha trovato la forza di reagire quando era sotto 2-0 e 18-13 contro Macerata e scavalcarla. Il basket e il volley riservano tornei a senso unico ai quali spesso viene tolto l'ingrediente dell'incertezza. «Il loro dominio è un bene? - dice Julio Velasco - Lo è per chi domina. Sono felice per Trento e per Siena, dove c'è un allenatore come Pianigiani che è bravissimo». Chiaro che senza quel piacere di scoprire chi può vincere, la sfida perde molto fascino. «Se si può arrivare alla fine della partita senza avere certezze - osserva

l'uomo che ha fatto grande la pallavolo italiana e oggi è alla guida dell'Iran - tutto sarebbe più logico. Quello dei cicli, e adesso in Italia abbiamo Siena e Trento, è un fenomeno degli sport di palestra. Nel calcio non succede ma quando ci sarà un maggiore equilibrio economico nel basket e nel volley non accadrà più». Un ciclo vincente lo ha gestito proprio Velasco con la nazionale azzurra. «Prima c'era l'Unione Sovietica a dominare, poi è stata la volta degli Stati Uniti, quindi siamo arrivati noi e adesso c'è il Brasile». Ma il vento sta cambiando e il Professore dice che a Londra «non sono tanto certo che i brasiliani vinceranno l'oro. E questo è un bene per lo sport». Trento, dicevamo, ha vinto ancora grazie alle bordate di Osmany Juantorena, il nipote del celebre Alberto, il grande El Caballo, il cubano campione olimpico di 400 e 800 (nessuno come lui) a Montreal '76. «Posso dire una cosa? - aggiunge

Velasco - La Coppa Italia l'ha persa Macerata che sul 18-13 e con due set di vantaggio ha mollato. Il filmato di questa partita

la settimana prossima lo porto a Teheran e lo mostrerò alla mia squadra. Ai ragazzi dirò: in vantaggio non devi mollare neppure

mezza palla». L’Itas, che ha cominciato la sua avventura nel maggio del 2000 grazie all'acquisto del titolo sportivo di una ex grande del volley italiano, Ravenna, ha fondato i suoi successi dotandosi subito di un'organizzazione societaria di qualità. Ha vinto due scudetti ma il meglio lo ha ottenuto in campo internazionale conquistando tre volte (sempre consecutive) laChampions League e il Mondiale per club. Nel basket quello di Siena è da anni un marchio di fabbrica. La Montepaschi ha portato a casa gli ultimi cinque scudetti di fila come solo Milano aveva saputo fare, ma in altri tempi, negli anni Cinquanta. E talmente forte, Siena, quasi invincibile,

che spesso in Italia si gioca per il secondo posto. Adesso ha allungato la sua collana di successi e tra Coppa Italia, scudetto e Supercoppa siamo a 12 trofei vinti di fila. À Torino, dove s'è disputata la Final Eight della Coppa Italia, evento un po' troppo lungo

e da rivedere, la squadra di Simone Pianigiani ha mandato al tappeto, in semifinale, l'Armani Milano mentre nella partita decisiva la Bennet, avversaria l'anno passato e nell'ultima finale scudetto, è stata lasciata molto indietro.

Valerio Bianchini elogia Siena, città che ha una tradizione di basket. «Negli anni Settanta - osserva il Vate - c'erano grandi sfide e ricordo scontri furenti in À2 con Ezio Cardaioli». In piazza del Campo il basket ha attecchito esaltandosi, anni Settanta e Ottanta, con George Bucci. «E la situazione ideale, con un popolo dietro che ti sostiene come a Cantù e Pesaro - osserva Bianchini

- A Siena, oltre a questo elemento, ce ne sono altri due importanti. Il primo è avere un manager davvero in gamba come Ferdinando Minucci che hotenuto io a battesimo nel '93 quando allenavo Fallerà Ticino; il secondo avere alle spalle una banca come la Montepaschi che segue e sostiene con interesse lo sport».

Il campionato aspetta una vera antagonista da opporre a Siena, una squadra in grado  almeno di contrastarla. Da qualche anno il torneo si è livellato, ma verso il basso, con giocatori non sempre di qualità. La forza di Siena? «Ha sempre mantenuto i giocatori importanti – osserva Bianchini - e oggi con la globalizzazione è un elemento determinante. La gestione di Minucci è saggia come saggio è avere affidato la squadra a un tecnico cresciuto in casa e bravo qual è Pianigiani».

Siena non si ferma. Il ritorno a casa da Torino nella notte, ieri l'allenamento e oggi la partenza per Bilbao dove domani giocherà

in Eurolega per trovare presto un posto tra le migliori otto e arrivare alle Final Four. Ma il campionato aspetta una rivale anche per esaltare il valore della Montepaschi. «Il movimento ha bisogno di Siena - aggiunge il Vate - ma ha l'urgente necessità di Roma e di Milano al vertice per crescere». Milano è in arrivo grazie alla spinta di Giorgio Armani, oma non solo è in ritardo ma appare molto lontana dall'intraprendere la strada giusta e può solo guardare con invidia Siena.

 

Tuttosport

PIERO GUERRINI

I PARAGONI con il passato sono leciti e quasi doverosi. L'epopea di Siena che si è arricchita di un altro capitolo in Italia ormai vale quanto le storiche dinastie di Varese, Milano, Bologna, Treviso. Manca quella che un tempo era coppa Campioni e adesso è Eurolega. Ma sono cambiati gli scenari, i tempi, le potenzialità economiche dei nostri club. Insomma, Siena ha già compiuto miracoli ad agganciare quattro volte la Final Four. E però si profila un interessante cammino, proprio in Europa. Certo, l'allenatore-ct Simone Pianigiani ha ricordato che andare ogni volta oltre i propri limiti è difficile, certo Siena non ha un budget paragonabile a quello delle superpotenze, però grazie al rendimento e alla qualità del gioco s'è costruita uno spiraglio per andare lontano, forse ancor più che in passato. Intendiamoci, questa edizione di Eurolega ha una favorita obbligata: il Cska Mosca. Nessun avversario ha un organico così

completo e tanti giocatori di talento e impatto atletico come la potenza russa.

Basta elencarli: Teodosic (1,95) in play, Shved e Gordon a dargli una mano, tanto che Ponkrashov e Mejia giocano spiccioli. Siskauskas (1,98) può essere schierato in prevalenza da guardia, perché il formidabile Andei Kirilienko ha deciso di restare tutta la stagione, dimenticandosi della Nba. Ak47 (il soprannome dei tempi Nba) è francamente illegale. Soprattutto se poi sotto canestro coach Kazlauskas può alternare Rrstic (altro ex Nba), Khryapa, Darjus il gemello di Lavrinovic, ancora Vorontsevitch e Sokolov. E non abbiamo citato tutto l'organico. Ecco, finendo secondi nel girone di top 16 i senesi incrocerebbero nel playofTil Cska. Ma la possibilità di chiudere questa fase al primo posto è più che concreta.

Ammesso che la squadra non paghi la stanchezza post coppa Italia. A quel punto la Montepaschi troverebbe la seconda

del gruppo E (quello del Cska), ovvero una tra Olympiacos Pireo, Galatasaray o Efes Istanbul. Con il fattore campo favorevole.

Nemmeno in semifinale, peraltro, si profilerebbe la corazzata, ma il Barcellona che ora affronta mille acciacchi

(Eidson è fuori per un mese almeno, dopo il ko in finale persa di copa del Rey e non può essere sostituito in Europa perché in Eurolega s'è chiuso il mercato; Navarro sta cercando di recuperare la condizione). Ecco, la finale è un sogno,

è ovvio. Ma è possibile. E sarebbe l'ennesima impresa di una società che davvero dovrebbe essere portata ad esempio nello sport italiano, non soltanto nel basket. Con un presidente che si assume responsabilità e mette lo staff tecnico (di primissimo livello)

nelle condizioni di lavorare al meglio e sviluppare le qualità dei giocatori. Sembra facile, a dirsi, evidentemente non lo è se da anni ci riesce soltanto! La Montepaschi.

FUTURO Magari il prossimo anno avrà meno mezzi economici, siccome la crisi c'è per tutti. Ma non è detto che si presenti sul mercato con minori disponibilità. Nel senso che la crisi costringe pure i giocatori a limare le proprie richieste in ragione di offerte che non possono essere quelle del passato, anche recente. Di conseguenza, avere circa mezza squadra in scadenza di contratto (ma non le stelle McCalebb, Andersen e Ksystof Lavrinovic) non crea grattacapi a Ferdinando Minucci.

CAPITANO Anche dalle parole post coppa Italia di capitan Shaun Stonerook, trapela un certo ottimismo. O comunque entusiasmo per la metà di stagione restante. Lui che peraltro s'è confermato perfetto collante, ad esempio passando subito la coppa a Thomton che questo trofeo non l'aveva mai vinto. E che ha dedicato la vittoria alla fidanzata Manuela.

«Noi facciamo la differenza nei momenti cruciali. Forse perché sapiamo come si fa. Andersen? Non me la passa mai, ma visto il suo talento è meglio così. Lui peraltro ha già vinto l’Eurolega e può darci un grande aiuto nel nostro cammino europeo.

Assieme a Lavrinovic forma una coppia molto mobile e difficilmente controllabile per tutti anche in Eurolega. Così io resto in panchina? Davvero conta poco, per me». Insomma, un lungo cammino in Eurolega è più che possibile. Dipende dalle prossime due partite, la prossima settimana con il Real e già domani a Bilbao, dove bisognerà battere la stanchezza anche nervosa. Ma rientra Rakocevic, fuori nelle finali di coppa Italia, come era rimasto fuori Jaric nel 2011 (e poi fu fondamentale in Eurolega).(...)

 

 

 






Ogni diritto sui contenuti del sito è riservato ai sensi della normativa vigente. La riproduzione, la pubblicazione e distribuzione, totale o parziale, di tutto il materiale originale contenuto in questo sito (tra cui, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i testi, le immagini, le elaborazioni grafiche) sono espressamente vietate senza la citazione della fonte (menssanabasket.it) e, ove presente, del nome dell’autore
RASSEGNA STAMPA
Oggi una doppia seduta
(La Nazione)
DICONO DI NOI
Le news di oggi
(24 feb 2012 11.21)
GIOVANILI
Oggi e domani appuntamento ad Aprilia con BBG
(24 feb 2012 13.05)
Msb... MVP - Bo Mc Calebb & Igor Rakocevic  -  24 feb 2012 18.14
Chiudiamo la settimana di Euroleague rivivendo le giocate dei due biancoverdi a Bilbao


Blu Car
Chianti geografico
Rete Ivo
Hotel Athena
Hotel Athena
essedue promotion Agenzia best solution polisportiva mens sana logo Provincia di Siena logo comune di siena