La Stampa di Alessandria intervista Marco Crespi
Dal «no» alla Junior, al «sì», come vice, ai pluricampioni della Mens Sana Siena. Marco Crespi è il nuovo secondo allenatore della compagine toscana che nelle ultime sei stagioni ha monopolizzato il basket italiano conquistando sei titoli consecutivi, impresa mai riuscita a nessuna squadra nella storia della pallacanestro. Il tecnico lombardo negli ultimi due giorni ha fatto tappa negli uffici del Pala- Estra per ufficializzare un accordo per le prossime due stagioni.
La dirigenza biancoverde l'ha preferito nel testa a testa con Caja e Ramagli: a fare la differenza probabilmente quella progettualità che Crespi ha dimostrato di accogliere e far propria a Casale. E poi una vocazione al mercato estero, e a quello americano in particolare. Conoscenze da condividere con coach Banchi per dare un volto nuovo ad una squadra che sarà modificata anche tenendo conto che con i nuovi regolamenti ci sarà spazio per uno straniero in più. Una prestigiosa chiamata che si è concretizzata in tempi record. «E' successo tutto nel weekend – dice Crespi -; ci sono stati dei contatti che in breve si sono trasformati in un accordo di collaborazione per i prossimi due anni». Un accordo che nasce prima ancora della firma: «Siena è sempre stata un mio modello, come squadra vincente ma soprattutto come esempio per il mio metodo di lavoro. Sono felice di poter portare la mia laboriosità all'interno della società bianco verde».
E poi c'è uno stimolo ancora maggiore per dare un volto nuovo ad una squadra e una società che ha lasciato il segno nella storia del basket europeo: «Arrivo ancora più motivato dal fatto che da questa estate si partirà con un nuovo progetto che vede un nuovo allenatore, un nuovo roster e sono felice che per questa occasione sia stato scelto il mio lavoro e il mio metodo di lavoro». Un'esperienza elettrizzante da condividere con uno staff e una dirigenza di primissimo piano: «Io e Luca Banchi ci conosciamo da più di 30 anni da quando eravamo alla guida dei settori giovanili di Milano e Livorno, e con il presidente Ferdinando Minucci c'è una conoscenza decennale». E poi una curiosità: «Anni fa ho anche cercato di portare a Casale il preparatore atletico di Siena Giustino Danesi».
Un cambio di vita che comporta delle scelte anche familiari: «Siena dista 4 ore da Casale e non è una distanza proibitiva, abbiamo fatto una riflessione in famiglia e per dare continuità scolastica a mia figlia abbiamo deciso che sarò solo io a spostarmi». E oltre al blasone della Mens Sana c'è anche la magia della città. «Non è un segreto che sono sempre stato attratto dal fascino della Toscana e di Siena, e non a caso sono già stato due volte a vedere il palio di piazza del Campo». Un'occasione di lavoro di grande prestigio. «E devo dire che l'ho condivisa con tanti casalesi che in questi sei anni hanno istaurato con me un rapporto speciale, sono veramente stati molti, ancora di più di quelli che mi sarei aspettato, quelli che mi hanno telefonato e messaggiato per complimentarsicon me di questo nuovo progetto».Un progetto che inizierà quando? «Non si smette mai di lavorare, ci sono contatti continui in vista del raduno fissato per il 9 agosto».