La Nazione
POTREBBERO essere definite 'Amichevoli 2.0'. Perché quella vista in campo ieri pomeriggio e che sarà nuovamente sul parquet questa sera, è una Montepaschi diversa da quella che ha finora lavorato sui parquet italiani e francesi. Mercoledì con il Fenerbahce si è visto qualche sprazzo di Hackett. Sprazzo di assoluto interesse sotto il profilo atletico e difensivo, sprazzo in quanto tale nella comprensione dei giochi. Ma certo nessuno poteva chiedere a Daniel di essere un giocare di sistema dopo appena 24 ore. Anche perché il sistema in questione deve ancora crescere. Ieri a Cagliari si sono invece visti in campo Rasic, Kangur e Sanikidze, tutti subito coinvolti già nei primo tempo, tutti ad assaggiare i primi dettami che lo staff tecnico aveva proposto in mattinata. Questo il piatto forte della prima giornata sarda. Di contorno c'è stata la partita che per i motivi di cui sopra, certo non potrà essere archiviata nella cartella delia amichevoli rappresentative. Nel dubbio la Montepaschi ha giocato e vinto, guidando dal primo all'ultimo minuto, incrementando nei secondo tempo un vantaggio che numericamente si è presentato. E' stata un prestazione dai due volti, entrambi positivi per la verità. Perché nei primo tempo si è visto un gruppo ancora eterogeneo ma fatto da singoli il cui obiettivo era quello di integrarsi. Nella ripresa, invece, c'è stato spazio per un gioco più aperto, più fluido, più veloce. Insomma, segnali positivi e grandi conferme. Come quella di un quintetto ormai 'rodato' - passeteci il termine - che ha dato l'imprinting alla fuga del terzo periodo: Brown, Janning, Moss, Ress e Kasun. E' qui che la Mens Sana ha spinto sull'acceleratore imprimendo alla partita il break decisivo. Oggi la Montepaschi chiude la sua tournee in Sardegna con l'amichevole (ore 20,45) con i campioni europei dell'Olympiacos. Nessuna rivincita, ci mancherebbe. Ma a questi livelli tutti vogliono vincere.
f.c.