La Nazione
LÀ MONTEPASCHI mantiene il suo equilibrio. Che magari non sarà ancora particolarmente stabile nell'arco dei 40 minuti, ma lo è di certo in termini di intenzioni, determinazione, aspettative. La squadra sa di essere ancora in una fase di sperimentazione. Bucchi ha tuonato in sala stampa mettendo sul tavolo della discussione concetti che Banchi (nella foto) a suo tempo, aveva proposto in modo più contenuto: non si può arrivare a 10 giorni dall'inizio di una stagione ed avere ancora metà del roster impegnato con le nazionali. E' stato un problema grosso per Brindisi. E' stato un problema grosso per la Montepaschi. Di necessità virtù, in questi casi. C'è poco da fare. La sensazione, però, è che la crescita sia costante, seppur non verticale. Impossibile fare paragoni tra le partite di Rimini con Cantù e quella del PalaEstra con Brindisi: troppo diverse le squadre per poter trarre indicazioni utili. E allora, probabilmente. Banchi le ha riguardate soffermandosi solamente sull'esecuzione della propria squadra. Che a Rimini è stata straordinaria nel primo quarto per poi rallentare ed arenarsi nel quarto periodo; a Siena ha avuto almeno 20 minuti di splendore, dieci interessanti e dieci da rivedere e sistemare. Replicare la prestazione con Brindisi sul campo di Reggio Emilia sarebbe già un obiettivo. Perché ciò che la Montepaschi riesce ad esprimere quando gira, non è solo divertente per chi sta sulle tribune ma anche estremamente efficace. Equilibrio quindi. Equilibrio nella sconfitta, equilibrio nella vittoria. Nessuna tragedia dopo la Supercoppa, nessuna celebrazione dopo il +27 dell'esordio in campionato. Negli anni passati era una prassi. In questa stagione potrebbe essere l'eccezione. Ciò che conta è che la squadra dimostri di avere ben chiaro l'obiettivo di questo primo segmento. E l'obiettivo è quello di diventare presto una squadra, nel significato mensanino del termine. Poi è chiaro che vincere aiuta, ci mancherebbe. Aiuta perché consente di ottenere dividendi immediati oltre che di mettere fieno in cascina in vista dell'inverno più rigido del millennio, quello in cui l'Euroleague regalerà alle prime 16 squadre un secondo turno molto simile ad un campionato europeo per club. Ma è un futuro già troppo lontano. Nel mirino c'è Reggio Emilia.
Fecferico Cappelli