Corriere di Siena
SIENA Il malato migliora, non è ancora fuori dal tunnel ma certo sta procedendo sulla giusta strada, quella che può portarlo alla guarigione. A due giornate dalla fine della regular season, la Montepaschi si tonifica col successo casalingo su Venezia (risalire dal meno quindici di inizio ripresa e vincere in volata grazie alla prodezza di Bobby Brown, giocatore finito più volte sul banco degli imputati, rappresenta una gran bella iniezione di fiducia per tutto l'ambiente) e rimane ancora in corsa per attraccare nei playoff con un primo turno caratterizzato dal fattore campo favorevole. La soluzione al caso non dipende soltanto dalla capacità dei biancoverdi di chiudere a quota 38 in classifica (un arrivo a pari punti con la sola Milano, infatti, sarebbe di cattivo auspicio potendo l'Ar-mani contare sul 2-0 negli scontri diretti), però è indiscutibile che rompe- re domenica prossima a Porto San-giorgio un incantesimo che dura da quattro mesi (ultima vittoria in trasferta della Mens Sana alla vigilia di Natale...) e poi vincere all'ultima giornata contro Sassari sia l'unica condizione possibile per alimentare una speranza che, oltretutto, potrebbe rafforzare le sicurezze interiori e mettere a regime le piccole-grandi incognite (leggi alla voce inserimento di Dionte Christmas, ma anche recupero definitivo dall'infortunio di To-mas Ress) che ad oggi fanno compagnia al vivere quotidiano del team allenato da Luca Banchi. Messa allo specchio con le ultime prestazioni, la gara contro la Reyer fa intravedere una Montepaschi di sicuro molto meno opaca nella gestione delle energie psicofisiche, capace cioè di rimettere in piedi il risultato nel terzo e quarto periodo e di compiere scelte men talmente e cesti- sticamente lucide al momento di fronteggiare il punto a punto finale. Certo la dipendenza, strutturale, dal tiro da tre punti rimane e l'esperimento del 5+5, lasciando in tribuna due lunghi (Ortner e Sanikidze), ha ridotto la possibilità di smarcarsene tanto quanto l'aver fronteggiato la reiterata zona proposta in difesa dai lagunari, però va pure data una chiave di lettura più che positiva agli 8 assist serviti da Bobby Brown, molti dei quali recapitati nelle mani di un Benjamin Eze apparso offensivamente tirato a lucido nonostante le prevedibili difficoltà a contestare i lunghi ospiti nella loro attitudine al rimbalzo offensivo. Nei 14' di Christmas segnali di integrazione maggiori rispetto alla "prima" contro Bologna: allo statunitense sono entrati un paio di tiri da fuori, il che non guasta affatto, ma soprattutto si è scoperta una capacità di saper servire la palla che forse era meno pubblicizzata sul suo curriculum rispetto ad altre caratteristiche, di finalizzatore come di buon difensore, almeno sotto il profilo dell'atteggiamento fisico. Buono, infine, il cammeo di capitan Marco Carraretto, uno di quelli che nella post season metteranno sul piatto della bilancia l'esperienza accumulata negli anni. Da oggi si torna in palestra, respirando il clima di soli allenamenti che stazionerà su viale Sciavo per almeno altri quindici giorni. Previste due sedute, atletica al mattino e basket nel pomeriggio, con la speranza di rivedere in gruppo Sanikidze.
M.T.