Le news di oggi
02/10/2011

Mirko Melloni su Tuttosport

FORLÌ'. David Lighty non dimenticherà facilmente la sua prima gara vera da professionista: il tiro libero sbagliato a 3" e 17 dalla fine segna infatti la resa di Cantù nella Supercoppa Italiana e consente a Siena di mandare in porto il terzo trionfo su tre finali nel 2011 contro la Bennet. Portando a quota 11 i trofei consecutivi in ambito italiano. LAVRINOVIC La firma del successo della Montepaschi sul primo trofeo della stagione è di chi gare come queste ne ha giocate a decine. Come il duo lituano di Siena, con Ksystof Lavrinovic e Rimas Kaukenas che passano dagli zero punti del primo tempo ai 35 della ripresa. Una bella risposta per chi temeva un contraccolpo dopo la delusione agli Europei di casa, con la sconfitta- choc nei quarti contro la Macedonia: «L'eliminazione in patria è stata definita una catastrofe – ammette il 32enne lungo, MVP per distacco della gara – qui ho ritrovato McCalebb e ho avuto la conferma che è meglio giocare con lui piuttosto che contro. Con Cantù ho avuto un primo tempo orribile, ma dopo l'intervallo ho infilato due tiri, e mi sono sentito a mio agio». Come spesso gli accade, al punto che nei primi 7'30" di quarto finale il lituano realizza 14 punti consecutivi. E persino quando prova a sbagliare, sul +2 con il secondo libero a 99 centesimi dalla fine, Lavrinovic fa canestro. «Mi sento bene, ho rinnovato qui per 3 anni, ma potrei giocare altri 10. Scherzo, ma non troppo...». ORDINANZA Lavrinovic si conferma l'incubo di Cantù. E a fine gara Andrea Trinchieri è sconsolato: le ultime tre gare contro Siena le ha perse con 3 punti di scarto medio. «Non è più un fatto tecnico - dice - siamo stati avanti 38', ma non abbiamo avuto il mestiere per portare la barca in fondo. Tre errori sul +8, con una rimessa gettata al vento che grida vendetta, e con l'uscita per falli di Scekic e Leunen ci siamo disuniti».Trinchieri ricorda due episodi chiave e la diversa reazione di Cantù. «Sul possibile gioco da 5 punti, con tripla di Lavrinovic e fallo su Stonerook, abbiamo avuto la grinta per reagire. Ma non siamo stati pronti sulla tripla di Kaukenas al 39', forse ci siamo ricordati delle sconfitte precedenti. Non tiriamo la croce addosso a Lighty, è il più giovane e inesperto. E poi, pur comprendendo la bravura di Lavrinovic, abbiamo subito 35 di valutazione nel solo secondo tempo...». E così la Bennet torna a testa alta ma a bocca asciutta a Cantù (da dove erano arrivati 1100 tifosi, con striscione «Legabasket e Fip, il vostro basket è meno credibile del wrestling»), dove il sindaco aveva pronta l'ordinanza per tenere aperti i locali l'intera notte in caso di vittoria. CARICHE Purtroppo il finale sugli spalti è ricco di tensione, con la polizia che fatica parecchio per sedare gli animi e deve caricare i tifosi di Cantù. CAPITANO Al suo trofeo numero 13 da capo allenatore, Pianigiani si gode la reazione della Montepaschi dopo un avvio difficile: «Siamo assieme da pochi giorni, era il momento peggiore per giocare una gara di questa intensità. Ma ha saputo essere umile». Siena arranca tanto da finire sotto di 10 in avvio, e di 8 al 32'. Senza Andersen (escluso nella rotazione degli stranieri: "Viene da un problema al rotuleo»" dice il ct azzurro), la novità DJ Summers è ancora fuori sintonia in attacco. E quando anche Summers esce con un acciacco, nel quarto finale Pianigiani si affida ai "pretoriani". Tra i quali spicca Shaun Stonerook collante preziosissimo: nei suoi 29' in campo Siena vince di 19. e la giocata della gara è la palla rubata del capitano sul palleggio di Markoishvili al 38' (una delle 8 perse di Cantù nel 4° finale), emblema della Siena che, quando si corre sul filo, fa sempre la cosa giusta.

Corriere dello Sport su Supercoppa

FORLÌ' - Simone Pianigiani punta sulla vecchia guardia senese per vincere in rimonta il 16° trofeo della storia della Montepaschi, undicesima vittoria consecutiva in Italia: rinuncia a David Andersen per rispettare il limite di sei stranieri e nell'ultimo quarto non c'è spazio neppure per DaJuan Summers, partito in quintetto, da ala piccola più potente del campionato. Il coach di Siena (quinta Supercoppa consecutiva per lui) usa Stonerook, Moss e Kaukenas, allarga il campo per dare spazio al meraviglioso Lavrinovic del secondo tempo. Il lituano non segna nel primo tempo, in cui Cantù domina e forse non capitalizza abbastanza, ma nella ripresa è una macchina da guerra, segna nove punti nel terzo quarto, 16 nel quarto. La Bennet sente di avere la partita in pugno in avvio di quarto periodo quando piazza un 7- 0 del furbissimo Scekic, poi di nuovo quando Micov segna di prepotenza in entrata dopo una tripla di Lavrinovic. Ma ai canturini mancano tre punti e due minuti per agganciare la corazzata biancoverde. Stonerook, che nel finale aveva anche sbagliato due tiri liberi, comincia quella che potrebbe essere la sua ultima stagione (va a scadenza di contratto) come se il tempo si fosse fermato. Due tiri liberi ricuciono lo strappo, la palla che ruba nella propria metà campo prepara il terreno perii 2+1 del sorpasso definitivo di Moss. Cantù risponde senza lunghi (tre usciti per falli) ma con cuore. Lighty a tre secondi dalla fine dovrebbe andare per il tiro da tre della vittoria, invece va dentro, prende fallo ma il secondo tiro libero - sarebbe il pareggio - lo boccia.

Gazzetta dello Sport sulla Supercoppa

Shaun Stonerook che ruba un pallone decisivo e dà un assist fondamentale, Ksystof Lavrinovic che parte male ma segna 16 punti nell'ultimo quarto, Rimas Kaukenas che mette la tripla che fa vincere la partita. Vi sembra di aver già sentito queste cose negli ultimi anni? Non vi sbagliate: Siena vince la quinta Supercoppa di fila, allunga la striscia della sua imbattibilità italiana a l1 trofei consecutivi, non perde dalla coppa Italia 2008, lasciando pure David Andersen, il grande acquisto dell'estate, in tribuna per i postumi di un problema rotuleo e il ritardo nell'entrata in un sistema collaudato che è poi il motivo anche dell'ultimo successo. Tutto come al solito, tranne un paio di cose: dopo aver vinto le 4 Supercoppe precedenti con 28 punti di scarto di media, stavolta la Mps ringrazia David Lighty, il rookie della Bennet, che a 3" dalla fine sbaglia il libero del possibile supplementare. La seconda, è che Cantù ha condotto per 37'50", non solo nel punteggio ma anche nel gioco. In una partita tra due squadre ancora al 50% della condizione per infortuni e ritardi post Europeo, la sensazione generale è che la Bennet abbia buttato via la partita contro un'avversaria mai così vulnerabile.Che ha dato l'ennesima lezione: «La mia squadra, anche nei momenti più difficili, non è stata presuntuosa» dice Simone Pianigiani. Gioca male, ma capisce che anche una supersquadra in certi momenti deve saper vincere: «Lmitando e sopportando i propri errori cercando di provocarne negli avversari». Poi, la Mps, rimessa a posto la gara: «Crescendo e migliorando durante lo svolgersi della partita — dice il ct. — ha fatto nelle azioni decisive delle giocate difensive francamente di altissimo livello». Il Baso Cantù va via a inizio secondo quarto, quando Basile segna la sua prima tripla ufficiale al ritorno in Italia e con Scekic sotto canestro, va anche a +10 (12-22). Siena è solo McCalebb e i rimbalzi offensivi: 14 dei 24 punti del primo tempo, sono su palla rubata o tap in. Contro la difesa schierata, poco o niente. Nella ripresa, però, va al lavoro anche Lavrinovic («All'Europeo in Lituania avevo problemi alla schiena, ma ora sto bene» dice), Siena si avvicina ma ancora Scekic è l'anima della resistenza Bennet. Ma al 26', commette il quarto fallo. Pianigiani va sui giocatori più collaudati, dopo 31'30" Cantù ha ancora la forza di tornare a +8 (47-55). I pentacampeones però conoscono l'unico modo per ribaltare la situazione. Il poster della vittoria, l'azione che cambia tutto è la rubata di Stonerook che dà a Moss il canestro più fallo del sorpasso (66-65). L'ansia di Cantù sale, Kaukenas segna la tripla del 69-65 a 92" dalla sirena. E quando Moss, a 10" dalla fine, fa solo 1/2 dalla lunetta (71-69), Lighty può già fare qualcosa di storico: «Non gettiamogli la croce addosso—dice Trinchieri — era il meno esperto. La verità è che non gli dovevamo dare l'ultima palla. Non siamo riusciti a portare a casa la partita, a questo punto non è neanche una questione tecnica, abbiamo commesso degli errori fatali sul +8. Siamo stati molto bravi per 38', non è bastato».

 

 






Ogni diritto sui contenuti del sito è riservato ai sensi della normativa vigente. La riproduzione, la pubblicazione e distribuzione, totale o parziale, di tutto il materiale originale contenuto in questo sito (tra cui, a titolo esemplificativo e non esaustivo, i testi, le immagini, le elaborazioni grafiche) sono espressamente vietate senza la citazione della fonte (menssanabasket.it) e, ove presente, del nome dell’autore
CURIOSITA'
Iniziativa congiunta con Comune e Ac Siena
(19 ott 2011 11.38)
DICONO DI NOI
Le news di oggi
(17 ott 2011 11.12)
GIOVANILI
Bene gli U14 Elite a Prato
(18 ott 2011 17.13)
Kazan - Montepaschi: Simone Pianigiani  -  19 ott 2011 11.53
Il coach biancoverde ripercorre la sfida di Uleb Cup e analizza il nuovo format di Euroleague


Blu Car
Chianti geografico
Pepperminds Web Agency Siena
Rete Ivo
Hotel Athena
Hotel Athena
essedue promotion Agenzia best solution polisportiva mens sana logo Provincia di Siena logo comune di siena