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Pianigiani: "E' una vittoria che va bene" 24/01/2011


Corriere di Siena

SIENA - Simone Pianigiani, a pre-scidere dalla vittoria, si sente come un leone in gabbia per l'esigenza di mettere il cartello "lavori in corso" sulla sua squadra che stava girando come un orologio svizzero prima della sfida contro Sassari. Dalle sue parole, ma ancora di più dal tono della sua voce, si capisce perfettamente tutta la voglia che ha di ribellarsi a una condizione che non gli piace. "Vìncere partite come queste - è la sua analisi, - senza correre nel finale, è ideale in un periodo come questo. Fino all'intervallo abbiamo cercato di amministrare le energie, che sono poche per tutti, e non siamo neanche andati male, ma i palloni persi sono stati esagerati. Se l'avversaria fa la scelta radicale di collassare l'area, occorre muovere di più la palla perché l'attacco deve avere un passo diverso rispetto alla difesa. Se gli altri fanno le barricate, bisogna essere veloci, infatti nella ripresa ci siamo riusciti con una partenza importante che ha dato lo strappo, anche se nel finale della terza frazione abbiamo perso un pallone e Cremona ha infilato una tripla, chiudendo così a -7 invece che a -10. Comunque è positivo aver tenuto più o meno a quota 60 un'avversaria che ha molti punti nelle mani e dispone di tante alternative offensive, abbiamo retto anche se eravamo senza Lavrinovic. Ora c'è anche da vedere quando Ksistof potrà ricominciare ad allenarsi. Tutte le buone cose ottenute fino a qui sono frutto dei sacrifici della squadra, che continua a non mollare e a lavorare con umiltà, aggrappandosi alle proprie certezze. Certo che non è facile cambiare situazioni e anche modo di allenarsi, visto che ormai eravamo arrivati a un punto in cui avremmo potu- to procedere quasi con il pilota automatico". Per Jaric era la prima apparizione davanti al nuovo pubblico: "E' appena arrivato, dobbiamo dargli il tempo per raggiungere la sua condizione con gli allenamenti e con il lavoro. Marko è consapevole di dover dare una mano e fare qualsiasi cosa gli chieda, anche se si trattasse di entrare per 30 secondi e tornare subito in panchina. Conta solo raggiungere l'equilibhrio del gruppo e chi ha giocato non lo ha fatto per l'esigenza di trovare fiducia, ma perché era necessario stare in campo. In questa fase ci è molto utile Zisis, reduce da due parttite molto importanti e solide. Ha una carriera che parla per lui a livello di concretezza e ogni coach che ha lavorato con lui ne parla bene perché è un elemento che sa dare un contributo importante".

M.D.






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