La Nazione
NON È una partita come le altre. Non lo è per la posta in palio, non lo è per il blasone dell'avversaria. E poi per la sfida tra Pianigiani e Messina, per la gara da ex di Kaukenas e Jaric. Non è una partita come le altre perché lo scorso anno il Real Madrid segnò due canestri all'ultimo secondo eliminando la Montepaschi dall'Euroleague. Ma soprattutto non è una partita come le altre per il momento che sta attraversando la Montepaschi. Le difficoltà sono sotto gli occhi di tutti. Neppure Dario Argento si sarebbe potuto immaginare, per tempistica, un momento più horror nel quale far infortunare Bo Mc Calebb. E allora visto che sarà una partita diversa da tutte le altre, potrebbe essere l'occasione per giocarla in un PalaEstra diverso da quello visto finora. Ci vorrà un supporto ed un calore straordinario. Calore umano, sia chiaro, visto che per quello artificiale le speranze, purtroppo, sono davvero poche. Tra poco più di una settimana la Montepaschi giocherà a Belgrado dove saranno in 22.000, tutti in piedi, tutti a cantare. Per continuare a credere nel passaggio del turno la Mens Sana avrà bisogno che i suoi 5.000 - 5070 per la verità visto che questa è la capienza massima consentita al PalaEstra - per una sera facciano come a Belgrado. Oppure come succedeva fino ad un po' di tempo fa, prima che a fare il tifo, quello vero, non rimanessero soltanto i ragazzi del Commandos. Ataman parlava di inferno, Pianigiani di sostegno. Cambia poco. Non è una partita come le altre. Questa volta, anche il pubblico, dovrà lottare insieme alla squadra.
F.C.