Corriere di Siena
SIENA - La sfida che può segnare l'avventura europea arriva nel momento peggiore. Al Palaestra (ore 20.45) è di scena il Real Madrid nella seconda giornata delle Top 16 di Eurolega: gli spagnoli sono al comando del gruppo, la Montepaschi rincorre dopo aver sfiorato l'impresa ad Istanbul ma si vede limitata da infortuni e contrattempi, ultimo dei quali il colpo ricevuto alla schiena da Lavrinovic. Sulla cui presenza in campo è ancora difficile pronunciarsi con certezza. Serve un' impresa, probabilmente un miracolo per vincere e raggiungere gli avversari in classifica. La difesa di squadra, le motivazioni e lo spirito di gruppo, oltre al grande pubblico (si annuncia il tutto esaurito in viale Sciavo) possono essere carte vincenti da giocare ma, in realtà, servirebbe che per una volta anche la buona sorte guardasse con occhi benigni i Campioni d'Italia, decisamente poco fortunati in questa fase cruciale della stagione. Qui Montepaschi. Situazione complicatissima in casa biancoverde. Fuori Mc Calebb, e con Marko Jaric (uno degli ex di turno) ancora in piena fase di "rodaggio", si aggiunge anche il punto interrogativo che grava sulla presenza, o meno, di Ksistof Lavrinovic. Il lituano è alle prese da quattro giorni (sabato scorso ha ricevuto un colpo fortuito in allenamento) con un fastidioso dolore alla schiena e solo qualche ora prima della palla a due lo staff medico mensanino scioglierà le ultime riserve sul suo conto: probabile che alla fine giochi, in quali condizioni, purtroppo, è fin troppo facile intuirlo. Nelle rotazioni di coach Simone Pianigiani troverà verosimilmente spazio Jeleel Akindele. Gettarlo nella mischia per la prima volta in una sfida di tale peso specifico sembra una necessità, viste anche le caratteristiche fisiche di almeno un paio di lunghi avversari (Fischer e Tomic), per difendere sui quali servono verticalità ed atletismo. E' comunque, per una lunga serie di motivi, la partita di Rimas Kaukenas. Sia perché il ridisegnarsi di certe situazioni sul parquet rende l'esterno baltico un terminale offensivo di riferimento ancor più primario, sia perché il giocatore trova sulla propria strada quel Real che appena un anno e mezzo fa era sembrato la destinazione finale della propria carriera e dalla quale, invece, è tornato velocemente indietro al termine di una stagione molto contrastata. Qui Real Madrid. Le merengues sono una realtà che si può permettere di scaricare uno come Jorge Garbajosa senza timori. E questo la dice lunga sulla potenza dei madrileni. Dopo l'ingaggio di Mirza Begic, infatti, l'ex Benetton si è visto dare il benservito, non è neanche partito per Siena e ora cerca una nuova sistemazione. Viteria e Malaga si sono già scatenate. D'altro canto l'impressionante dimostrazione di forza data nel match d'esordio contro il Partizan (+20) ha confermato la sensazione che i blancos siano i naturali pretendenti alla vittoria del girone, con prospettive interessanti anche in ottica Final 4. La compagine di Ettore Messina ha replicato sabato pomeriggio nella Liga, dominando (82-61) il derby con l'Estudiantes, e approcciandosi alla trasferta di Siena conscia di quanto un'eventuale affermazione odierna impatterebbe su queste Top 16: portarsi 2-0 con la prospettiva di affrontare in casa, tra una settimana, l'Efes e di ritrovare la Mens Sana solo all'ultima giornata, a giochi probabilmente fatti, significherebbe avvicinarsi a toccare con mano il playoff. Sergio Llull, già tristemente sperimentato dalla Montepaschi nell'inverno scorso, è il top scorer (12.9 punti di media) di un Real che comunque ha mille facce, tutte pericolose, abbondando soprattutto in centimetri (Fisher e Tomic, come detto, ma anche il 2 e 20 Begic, arrivato dallo Zalgiris, senza scordarsi di Reyes...) e poi completandosi con i numeri più o meno perimetrali dei vari Tucker, Prigioni, Rodriguez, Suarez.
Matteo Tasso