La Nazione
CHISSÀ se la gara di ritorno giocata contro la Montepaschi fu decisiva per convincere Ferdinando Minucci. Perché nella storia recente delia Mens Sana - Lavrinovic docet -chi ha fatto male non è rimasto per nulla antipatico. Anzi, è stato preso in considerazione per il futuro. FORSE È successo anche a Moss che l'8 febbraio del 2009 fu l'unico a salvarsi nei 99-80 casalingo subito dalla Banca Tercas contro la Banca Monte dei Paschi. Un salvagente bello grande, fatto di 22 punti e 26 in valutazione. Per David una grande stagione chiusa con 13 punti di media guarniti da 6 rimbalzi e percentuali notevoli (57% da 2, 41% da 3). «NON SO SE Siena decise di firmarmi dopo quella partita - confessa Moss - ma ricordo che quella fu una stagione importante per me. Avevo un bel rapporto con il coach Capobianco e compagni che si impegnavano molto. E questa è l'unica cosa che puoi fare se vuoi darti la possibilità di competere e vincere. Sono contento per quell'esperienza». E lo è di quella attuale. «Si, è ovvio. Mi sento bene adesso, abbiamo ancora qualche step da compiere per essere ai massimo livello. Ma siamo un buon gruppo e con un po' più di allenamento staremo bene. E' normale che sia così all'inizio delia stagione. Adesso andiamo a Teramo e speriamo di far bene». POCHI ALLENAMENTI al completo, tanto lavoro ancora da fare. «La preseason è stata dura perché senza tanti giocatori non è facile. Poi pian piano sono rientrati, ma ancora non abbiamo avuto tanti allenamenti ai completo. Non posso trovare la parola adatta ma quello che ci manca è un po' di chimica. Arriverà, non ho alcun dubbio». MAGARI arriverà prima se dovesse arrivare qualche vittoria... «Le vittorie curano tutto. Ma noi dobbiamo crescere in allenamento, anche giocando tra noi, sentendo la competizione, anche se alla fine ci conosciamo». Per Moss si parla sempre di turn over. Ma alla fine è sempre in campo. «Cerco sempre di fare il mio lavoro, cerco sempre di rendere la decisione difficile lavorando sodo. Poi è il coach a prendere le decisioni, ma questo non fa differenza per me. Cercherò sempre di dare qualcosa alla squadra supportando i compagni dal campo o da fuori».
Federico Cappelli