Corriere di Siena
SIENA - Simone Pianigiani ha l'aria di chi sa di averle provate tutte prima di arrendersi. "E' una partita facile da spiegare - comincia. - Abbiamo fatto un extra sforzo, una gran prova per tre quarti in ogni zona del campo, attingendo risorse da ognuno e facendo qualcosa in più sia in attacco che in difesa. Non potevo chiedere di più, soprattutto in fase offensiva, però i tiri aperti dovevamo metterli dentro per continuare a mantenere il vantaggio. Anche il Real ha fatto uno sforzo supplementare per recu- perare, ha trovato conclusioni allo scadere, ha fatto valere i propri numeri. Poi, quando vedi che gli avversari recuperano con 2 o 3 triple consecutive, è normale che ti venga la tentazione di reagire e magari fare quelle 2 o 3 forzature che ci sono state. Però abbiamo dato l'immagine di un gruppo che sta lavorando bene per trovare un nuovo assetto. AbbiAmo inserito un giocatore nuovo come Akindele e tutto è andato bene fino a quando l'inerzia è cambiata, Sarebbe bastato realizzare qualche canestro per riprendere fiato. C'è stato un momento, nel terzo quarto, in cui eravamo sul punto di prendere la strada per arrivare al +20 alla fine della frazione, invece l'inerzia è cambiata per un niente ed è andata così". Il rammarico per la sconfitta è davvero molto: "Magari nell'economia del girone non avrebbe fatto differenza, ma certo sarebbe stata una bella soddisfazione portare a casa il risultato. Ora, se devo studiare la classifica, dico che al 99% siamo fuori, ma l'importante è pensare solo a noi, per darci un'identità e andare su campi difficili, come Montegranaro o Belgrado, dando il massimo delle nostre possibilità ed esprimendo valori su cui fondiamo la nostra annata. Con Madrid la partita l'abbiamo fatta noi, in difesa e in attacco, su questo non c'è alcun dubbio: la gente si meritava uno sforzo massimo da parte nostra, tutti hanno capito la difficoltà nel dover affrontare, in queste condizioni, le migliori realtà, che arrivano pronte a puntino. Finché ci sarà questo tipo di sforzo, sarò molto orgoglioso dei miei uomini. Se adesso sono un po' depressi li capisco, si sono spremuti a fondo e non sono stati ripagati, ma superare momenti del genere ti rende più maturo e fa crescere".
Marco De Candia