La Nazione
Siena UNA PARTITA alla volta, come sempre. Soprattutto quando la partita in questione è contro Montegranaro, realtà consolidata del nostro campionato, squadra in crescita verticale attraverso le ultime tre stagione ed in questo campiona- to. Lo dimostrano i risultati che non riescono, però, a descrivere la qualità del gioco. Per quella ci pensa Simone Pianigiani (nella foto). «Una squadra di grande qualità - assicura alla vigilia il coach della Montepaschi - che segna tantissimo, con grande talento. E poi, storicamente, ha una grande attitudine nel giocare gare di questo tipo. Hanno già battuto Milano e in casa godono di un'atmosfera sempre particolare. Da quello che ho letto Montegranaro aspetta questa partita con grande passione, come se fosse la partita dell'anno. Ma a noi, questo, succede praticamente ogni due settimane, su tutti i campi ed è giusto che sia così». OBIETTIVI semplici, indicazioni chiare: «Dobbiamo semplicemente trovare le energie, tra mille impegni, con qualche botta che abbiamo preso, tra infortuni e assenze. L'obiettivo è cercare di fare una partita solida, continua, senza farci prendere dal nervosismo se Montegranaro segnerà tanti punti in poco tempo perchè questo succederà. Noi dovremo essere bravi a giocare in modo regolare, a fare attenzione ai dettagli per non contribuire a rendere quei break più importanti o più efficaci». Negli occhi e nei cuori c'è ancora la partita con il Real. Ma Pianigiani non vuole fare paralleli. «Per trenta minuti abbiamo fatto qualcosa di molto importante. Non possiamo, però, prenderla come una base da cui ripartire. C'era il senso dell'emergenza, della grande giornata, quella sensazione che ti spinge a reagire alle avversità. E a fare qualcosa di grande. Abbiamo trovato spiragli per segnare in tutti i modi, prendendo qualche punto da tutti, trovando qualche contropiede, un recupero, un rimbalzo. E poi una prestazione difensiva straordinaria, fuori dalle righe. Ma non possiamo ripartire da lì. Quella è stata una serata molto particolare nei primi 30 minuti e sinceramente spero siano stati un'eccezione anche gli ultimi 10 per i tanti tiri sbagliati. Siamo in un momento non facile e dobbiamo essere costanti, regolari, dentro la partita, dentro i 40 minuti, soprattutto fuori casa dove saranno gli altri a fare la partita della vita». Una partita alla volta, come sempre.
Federico Cappelli