La Nazione
Simone Pianigiani ha elogiato la prestazione dei suoi biancoverdi, costantemente sotto stress MISSIONE compiuta. Non una missione impossibile ma senz'altro difficilissima. Montegranaro ha dimostrato di essere una squadra in piena salute, con un Ford suntuoso. La Montepaschi ha vinto una partita importante perché se il termine della regular season è ancora lontano, i 6 punti di vantaggio su Milano impreziositi da uno scontro diretto che vale come un'altra vittoria (+32), rappresentano un messaggio chiaro. Presto, comunque, per fare calcoli. Meglio guardare al presente. E Pianigiani non può che essere soddisfatto. «Devo fare i complimenti ai miei giocatori, a tutti. Abbiamo fatto una partita solida e consistente, altrimenti sarebbe stato impossibile vincere qui, in casa della squadra quarta in classifica, che sta giocando una bella pallacanestro, molto carica e preparata nel pressarci fin dall'inizio. E noi, per come siamo, senza i nostri migliori realizzatori. Mc Calebb, Lavrinovic e con Aradori che sarebbe dovuto partire in quintetto se l'influenza non l'avesse messo ko, insomma in questo contesto e con le energie residue che avevamo abbiamo fatto molto bene. Un segno di grande personalità. Abbiamo grattato energie da tutti, ci siamo adattati a giocare senza centro. La squadra ha continuato ad eseguire a giocare ed è stata in controllo per 40 minuti». Un accenno alla classifica, però, è inevitabile. «Abbiamo allungato? Sembrava impensabile fino a qualche giorno fa». Ma il risultato è importante anche per altri aspetti: «Perchè gratifica i giocatori per lo sforzo che stanno facendo. Anche in Euroleague abbiamo fatto qualcosa oltre i nostri limiti malgrado le due partite perse. Questo è un successo che il gruppo si merita». Pillastrini è deluso perché in un certo momento ha assaporato anche il gusto della vittoria. Ma alla fine è realista e vede anche situazioni positive. «Una partita molto intensa con tante componenti. Non siamo stati fortunati ad incontrare Siena in queste condizioni perchè il loro livello di attenzione si è alzato tantissimo. Oggi forse avevano un po' paura di perdere e quindi sono entrati in campo con determinazione e ferocia, con un'aggressività che non ci ha sorpresi perché ce lo aspettavamo ma che di certo non è stata facile da affrontare».
Federico Cappelli