Caccia aperta al tricolore senese
08/10/2011

Corriere di Siena

SIENA - Stasera inizierà uno dei campionati più confusi degli ultimi anni, con calendari fatti e rifatti, squadre non ammesse poi riammesse, riposi, nuovi diritti televisivi e chi più ne ha più ne metta. Di certo la caccia al tricolore da cinque anni consecutivi sulle maglie senesi ha creato non poco caos. Impossibile non parlare della tele- novela Kobe Bryant, un giorno annunciato (o quasi) con la maglia della Virtus per quaranta giorni, poi per una sola amichevole con compenso stratosferico, di ieri la proposta di un cambio maglia a gennaio. Su tutto come una spada di Damocle c'è l'ormai notissimo lockout della Nba. Ipotesi da fantabasket: se l'Nba ripartisse stanotte tutti i giocatori che hanno firmato con la clausola "escape" tornerebbero negli Usa con il primo volo e scatterebbe in Italia ed in Europa un'altra rivoluzione. I pretendenti al quintuplo tricolore della Montepaschi saranno agguerritissimi, ad iniziare da Milano, con il proprietario Giorgio Armani che ha messo a disposizione di coach Scariolo uno dei budget più alti d'Europa, non paragonabile a nessuno dei portafogli italiani, ad iniziare da quelli (dignitosi) della Montepaschi, Roma, Bologna, Cantù e Treviso. Di certo se Milano non vincerà nulla o non arriverà alla Final Four, per i meneghini sarà una stagione assolutamente fallimentare e tragica, su questo non ci sono dubbi. Quando si firmano i migliori giocatori liberi per l'Europa, più Gallinari, non si può parlare di un progetto finalizzato a vincere in due o tre anni, ma del dichiarato obiettivo di vincere tutto e subito. Roma nel frattempo sta trattando ancora Andrea Bargnani, nel tentativo estremo del presidente Toti di vincere qualche trofeo o quantomeno arrivare a lottare alla pari con Milano e Siena, le favorite (nell'ordine) di questa stagione, dopo anni e anni di batoste e figuracce. Su tutto questo caos, su tutto questo inseguirsi di voci e stelle della Nba che vanno e vengono, regna la tranquillità di Siena. La Montepaschi che da mese ha "chiuso" il roster, nonostante le mille voci in grandissima parte prive di fondamento e finalizzate solo a mettere un po' di confusione. La risposta a tutto ciò è un "sereno" silenzio Minucci e della società, rotto solo dalle note in cui viene confermato il roster completo, pronti a sfruttare eventuali (clamorose) occasioni. Nel frattempo, mentre gli altri trattano, barattano, comprano e annunciano, la Montepaschi ha messo in bacheca il primo trofeo della stagione, la SuperCoppa. Nello sport è questo quello che conta. Il resto sono solo chiacchiere che il vento spazia via. Assieme alle parole il vento dovrebbe spazzare via anche tutto ciò che toglie credibilità ad uno sport estremamente dignitoso e bellissimo, amatissimo da centinaia di migliaia di persone in Italia e da una città intera che unita e compatta si difenderà dagli attacchi che arriveranno da ogni parte d'Italia per scucire il bellissimo tricolore che anche quest'anno sarà cucito sulle gloriose maglie della Montepaschi.

Lello Ginanneschi






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