Corriere di Siena

SIENA - La testa torna al campionato in un turno che solo all'apparenza può essere ritenuto banale. Dopo le meraviglie di Belgrado, la Montepaschi ritrova infatti il parquet amico contro Varese, la cui classifica si è notevolmente ridimensionata rispetto all'avvio di campionato. Eppure l'ostacolo non va sottovalutato. Non tanto e non solo perché i lombardi sono gli unici in Italia ad aver battuto i campioni d'Italia. Il fattore da non trascurare è anche quello delle energie mentali e nervose a disposizione. Se infatti contro il Partizan i biancoverdi hanno dato fondo ad una riserva di intensità e di aggressività incredibile, non è pensabile che questo possa avvenire in ogni partita. In teoria anzi sono proprio le gare più difficili, su campi avversi, a stimolare reazioni notevoli anche in squadre, come la Siena attuale, fortemente condizionate dagli infortuni. Ma proprio il dispendio di energie e il basso numero di atleti dai quali attingere rende complessa la gestione di gare, almeno sulla carta, più abbordabili. Inoltre Varese si è dimostrata capace di scivoloni imprevisti, così come di imprese completate o sfiorate nel corso del torneo. Pertanto c'è da aspettarsi un po' di tutto dalla serata. Di certo i due punti hanno un valore strategico non secondario per la capolista. Mantenere le distanze da Milano (che presumibilmente dovrebbe aver ragione di Biella) può rivelarsi molto utile in vista della sosta per la Coppa Italia, che precede il girone di ritorno delle Top 16 e dunque avvia virtualmente la fase clou della stagione. G.D.G.