Che squadra: forte e caparbia


23 novembre 2013  Rassegna Stampa

La Nazione

NON potrà mai essere come una vittoria. Ma non è neppure una sconfitta qualunque. Dipende dal contesto, dipende dai presupposti. Dipende anche dalle aspettative. E’ mancato un soffio alla Mens Sana per compiere una seconda fantastica
impresa europea. Qualche centimetro in meno, una spinta più leggera di un polpastrello e Daniel Hackett sarebbe succeduto a Jeff Viggiano nel regno dei buzzer-beater. Non è andata così. La palla ha sbattuto sul secondo ferro. Emozione ricacciata
in gola. Ma non è un canestro a cambiare le cose. O meglio, non può cambiare ciò che è stato fatto nei precedenti 39 minuti
e 59 secondi. Semmai ottimizza il tutto, lo rende travolgente, fa gioire i tifosi. Resta, comunque, la prestazione. Che al di là di una siccità spaventosa, soprattutto nei primi due quarti, racconta di una Mens Sana caparbia, dura, forte, intensa.
Una Mens Sana che ha lottato alla pari, e a tratti anche oltre, con i chili, i centimetri e il talento del Galatasaray. Ataman ha ammesso la qualità della difesa di Crespi che ha annullato Arroyo. Ma ci sono anche tanti altri fattori. Come la fisicità finalmente messa in campo da Othello Hunter, la continuità di Jeff Viggiano che sta attraversando un momento straordinario, le fiammate di Taylor Rochestie che dovrebbe essere meno innamorato del pallone. Tanti aspetti positivi che
prescindono dall’esito di quell’ultimo tiro. Ce ne sono anche di negativi, per carità. Erick Green ha fatto un passo indietro. Due passi in avanti (Malaga e Montegranaro), uno indietro. Andamento su cui metteremmo immediatamente la firma, almeno in questa fase della stagione. Perchè significherebbe avere il vero Green domani contro Cantù e venerdì a Firenze contro il Bayern Monaco. Ma anche per lui la partita di Istanbul può essere propedeutica: per la prima volta ha sentito il boato dei tifosi
avversari. Può iniziare ad immaginarsi cosa lo aspetterà domani sera al Pianella. Non è come una vittoria. Ma non è neppure una sconfitta qualunque. La Mens Sana ha dimostrato di aver trovato una propria identità. Forte, per di più. In attesa di ritrovare Spencer Nelson.

f.c.


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