Mens Sana basket è in liquidazione
22 febbraio Rassegna Stampa
Corriere di Siena
La Mens Sana basket è in liquidazione. Il bilancio ieri pomeriggio non è stato approvato. I dati ormai sono ufficiali: la perdita è di 5,4 milioni di euro. Il liquidatore è già stato nominato: è Egidio Bianchi, già membro della deputazione generale della Fondazione Monte dei Paschi e direttore sportivo e responsabile organizzativo della Virtus basket Siena. La situazione è nerissima. I timori e le voci che da tempo circolavano come fosche nubi in città sono divenute realtà ieri pomeriggio quando è arrivata l’ufficialità di una notizia temuta dalle migliaia di tifosi della Mens Sana. In tanti, in tantissimi hanno atteso i membri del cda della Mens Sana basket all’uscita della sede: pian piano sono usciti tutti molto rapidamente e borsa alla meno senza rilasciare dichiarazioni. L’unico a fermarsi è stato il presidente della Polisportiva Mens Sana, Piero Ricci, che è rimasto
a dialogare con i tifosi arrabbiati e preoccupati per una decina di minuti. ”Cosa succede adesso?”, è stata la domanda più frequente ed insistente. ”La situazione è questa, la Mens Sana basket è stata messa in liquidazione”, ha risposto lui che ha aggiunto, di fronte ad un tifoso particolarmente arrabbiato: “Guarda che i e… girano più a me che a te, dato che sono il presidente della Polisportiva. Prova a pensare come mi sento io in questo momento”. Poi la conferenza stampa, al piano di
sopra potremmo dire, vale a dire nella sede della Polisportiva. Le notizie sono quelle: società in liquidazione, cda azzerato, nomina di Egidio Bianchi quale liquidatore. E adesso? Quali saranno le prossime mosse? Le spiega Ricci, seduto ad un tavolo ed affiancato da altre due persone: il vicepresidente della Polisportiva, Antonio Saccone e l’avvocato Stefano Inturrisi, membro della giunta. ”Spostiamo la discussione da un livello ad un altro – ha affermato Ricci -, oggi abbiamo fatto quello che si poteva fare. Dovremo lavorare per riuscire ad arrivare al 30 giugno, dobbiamo vedere se ci sono i presupposti e le condizioni per poter andare avanti e mantenere il basket a Siena”. E ancora: ”Questo non è un processo, la decisione assunta dal cda è già il passato, dobbiamo guardare al futuro e capire cosa può essere fatto per evitare la chiusura ed il fallimento”.
Poi l’analisi del passato fatta dal presidente della Polisportiva: “Per molti anni abbiamo vissuto con un main sponsor che è stato anche catalizzatore di altri sponsor. E negli anni ci sono state alcune problematiche che hanno creato le condizioni che le
sponsorizzazioni si riducessero. D’altronde il panorama è cambiato dappertutto e molte società sono in crisi”. Poi Ricci ricorda il lungo cammino fino ad arrivare alla non approvazione del bilancio di ieri pomeriggio e i controlli effettuati dalla Guardia di Finanza. Sul rinvio del bilancio dei mesi scorsi questo il suo pensiero: ”Lo abbiamo accolto pensando che ci poteva essere più tempo utile per trovare un nuovo sponsor”. Perché è chiaro ormai a tutti che la Banca Monte dei Paschi non potrà più aiutare
o sostenere la squadra di basket cittadina. Per chi ancora non lo avesse capito sono arrivate ancora le parole del capo della Polisportiva: “La Banca Mps ha avuto un atteggiamento punitivo nei confronti di questo territorio, l’atteggiamento tipico di chi ha paura. Si sono irrigiditi e si sono chiusi nel perimetro di Piazza Salimbeni. La Banca Mps non sarà più lo sponsor della Mens Sana”. L’impressione è che adesso si dovrà vivere alla giornata. Le prossime mosse saranno compiute dal liquidatore,
il commercialista Egidio Bianchi, 53enne nato a Taranto ma senese d’adozione, che dovrà “valutare quali sono le risorse a disposizione”. Così Ricci descrive Egidio Bianchi: “Commercialista di spiccata professionalità. Una persona capace di ragionare nel lungo periodo. Un uomo stimato e che si è fatto strada senza le classiche raccomandazioni italiane ma solo
grazie alle sue competenze e alla sua serietà”. Ma Ricci è ottimista? “Più che ottimista dico che sono determinato – risponde -. Dobbiamo dar vita ad un progetto che mantenga il basket a Siena. Cambiano gli attori principali, ma non le regole. Non so quante possibilità ci siano per poter andare avanti, il liquidatore dovrà stabilire quante risorse ci sono”.
Sarà importante, naturalmente, anche il lato sportivo. Se ci saranno risorse per poter finire il campionato sarà a quel punto cruciale arrivare tra le prime otto e disputare i play off per poter mantenere la licenza A dell’Eurolega. Anche se ieri il lato sportivo sembrava lontanissimo dai pensieri di tutti i presenti, tifosi compresi. Il lato sportivo ieri sembrava lontano
come la luna. Ma c’è anche questo aspetto, non dimentichiamocelo. Ma la partita più importante, sarebbe assurdo non ammetterlo, si gioca adesso su altri fronti. E allora il pensiero torna alla ricerca dello sponsor che adesso serve come l’acqua ad un assetato, serve come l’ossigeno: “Su Siena in questo momento è praticamente impossibile trovare chi possa investire queste cifre, dovremmo trovare gruppi che potrebbero avere ritorni importanti di immagine nell’investire in questa città ed in questa società”. Inizieranno gli incontri istituzionali: ”Se c’è da andare a parlare al Coni andrò a parlare al Coni. Dialogheremo con la Federazione. Io non posso dare certezze – dice Ricci -. Potrebbe sparire un asset importante per questa Polisportiva. Chi può dare una mano deve farsi avanti. Se questa situazione fosse stata immaginata nel 2012 avremmo potuto cucirci un paracadute che ci avrebbe consentito di fare un atterraggio più morbido. Forse c’è stato un eccesso di ottimismo, forse si è pensato che nulla sarebbe cambiato. Anche la normalizzazione dei rapporti tra Polisportiva e Mens Sana basket non ha consentito una
gestione perfetta della situazione. Io penso ai dipendenti della Mens Sana basket, mentre i giocatori sono dei professionisti ed eventualmente potranno andare a giocare in altre squadre. Provo un dolore come se mi avessero bastonato. Io non mi sento nessuna responsabilità, la gestione era demandata al cda”. Resta ancora del tempo: servono i soldi di un nuovo sponsor per poter provare a ripartire.