Mens Sana incredibile se ne va in finale


9 giugno  Rassegna Stampa

Corriere di Siena

Una Mens Sana che non smette mai di stupire, strappa il pass per la finale a una Virtus arrivata a Siena con le intenzioni più bellicose ma che è dovuta soccombere alla fine. Una prova corale perfetta per la squadra di Crespi che ora aspetterà la vincente della sfida tra Milano e Sassari. Non un grande inizio però quello della Mens Sana che in attacco perde banali palloni e in difesa concede un po’ troppo alle zingarate di Goss. Roma eioca molto bene sul pick and roll, creando gli spazi che
invece mancano a una Montepaschi che subisce una brutta tegola quando sull’1-7 Ress è costretto a uscire per un colpo alla gamba. Mbakwe è invece della partita ma appare meno esplosivo del solito a causa del problema alla caviglia che lo aveva fatto soffrire anche in gara 4. La manovra offensiva dei biancoverdi è ancora lenta e farraginosa, come quella vista nell’ultima sfida a Roma, il 9-16 a tre minuti dalla prima sirena ne è l’effetto naturale. Il timeout di Crespi sembra però dare
il via a un’altra partita: Nelson è la solita spina nel fianco per la difesa capitolina e la Mens Sana piazza in un amen un parziale di 13-1 che le permette di chiudere il primo quarto sul 22-17. Dopo una brutta gara 4 è un altro Haynes quello che si
presenta sul parquet del PalaEstra: è il numero 8 l’anima di una Mps che comincia finalmente a muovere la palla scuotendosi di dosso le proprie paure. Ress rientra con una gamba ampiamente fasciata, ma Roma con molta pazienza riesce a rosicchiare un vantaggio che era arrivato anche alla doppia cifra. Le squadre entrano negli spogliatoi sul 44-40.
E un Goss in missione duello che esordisce nel terzo quarto, il numero 5 della Virtus segna e crea per i compagni, mettendo a referto dieci punti in cinque minuti. La Mens Sana riesce a resistere alla fiammata senza spazientirsi e continuando a
lavorare ai fianchi Roma: un parziale di 8-0 porta nuovamente i biancoverdi sul +10 a tre minuti dalla fine della frazione. Goss continua nella sua personale lotta contro il Fato, ma è uno scontro titanico contro Haynes in versione ‘deus ex machina’.
Dopo una vera e propria battaglia il terzo parziale si chiude sul 67-56. La tripla di Janning in apertura di ultimo quarto spedisce la Mens Sana in fuga sul+16, ma Goss è ancora l’ancora di salvataggio dell’Acea, che grazie a lui confeziona un 7-0 di
parziale. Con Crespi seduto in panchina a soffrire è Magro a condurre le danze, mentre Carter e Janning insaccano le triple che portano al +15. Il tecnico fischiato a Goss è anche il suo quinto fallo ed è la mazzata definitiva per l’Acea. La fotografia
della partita è un eroico, leggendario e distrutto Tomas Ress che anche  su una gamba sola è fondamentale nei minuti finali su entrambi i lati. Finisce in festa, con Magro che esulta sotto la curva, Haynes che schiaccia e Crespi visibilmente emozionato. Tripudio biancoverde, il sogno continua.

Francesco Anichini
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