Parola d’ordine è resettare Non è finita


17 giugno  Rassegna Stampa

Corriere di Siena

Resettare, imparare, ripartire. Questo deve fare la Mens Sana nelle poche ore che separano gara 1 e gara 2, facile a dirsi meno facile da mettere in pratica. Gli aggiustamenti sono l’essenza stessa dei playoff e queste sono senza dubbio ore di studio e di duro lavoro per Crespi e Magro, chiamati a dare una scossa alla squadra. I problemi La prima cosa da cui ripartire è la testa dei giocatori, apparsi fin dai primi minuti come in soggezione davanti a un avversario che ha da subito voluto marcare il
proprio territorio. La Mens Sana doveva essere quella in grado di giocare con la testa leggera e libera da pressione ma non è stato così e questo ha pesato enormemente nel computo della partita. Evidente infatti soprattutto nella partita di Haynes, letteralmente l’ombra di quello che avevamo ammirato nei primi due turni di playoff, non tanto per meriti della difesa milanese ma per un suo blocco mentale (1′ 1/6 dalla lunetta è indicativo da questo punto di vista). Anche Carter ha pagato l’impatto con una fisicità difensiva come quella milanese, passare dall’essere marcati da Hosley a ritrovarsi di fronte Moss è
sicuramente un bel salto. Ma l’impressione generale è stata di una squadra che non aveva fiducia nel suo sistema di gioco, impuntandosi su attacchi nei primi secondi di gioco che non erano assistiti da medie adeguate. Serve ritrovare fiducia in quello che ha permesso ai biancoverdi di arrivare fino a qui. E in fretta. Da Cosa ripartire Sicuramente il ricordo del 103-79 con cui si chiuse gara 1 dei quarti di finale della scorsa stagione a Milano può e deve far riflettere sul fatto che siamo in una
serie ancora tutta da giocare. Ci sono state anche cose da prendere e provare a riportare in gara 2, su tutte l’impatto di Hunter sulla partita. 19 punti e dieci rimbalzi per Othello che ha spesso svettato contro i pari ruolo, riuscendo anche a marcare Samuels più che bene. Anche questo non era scontato alla vigilia visti i problemi che Samardo aveva creato alla difesa mensanina nell’ultima giornata di regular season (motivo per cui Crespi aveva preparato anche dei raddoppi in post basso per lui). Hunter ha fatto un’ottima gara su entrambi i lati del campo, purtroppo apparendo troppo spesso come un predicatore solitario, speriamo di rivedere lo stesso impatto stasera. A fianco a lui c’è stato un buon Cournooh, autore dell’unica tripla di serata (quel 1/19 dall’arco è un altro degli elementi su cui lavorare) e un solido Nelson soprattutto a
rimbalzo. Piccole cose su cui provare a costruire una reazione, ben consapevoli del fatto che sarà più di tutto un fattore mentale quello che conterà. Scontro tra panchine La prima battaglia è stata vinta da Banchi, capace di pescare dalla propria panchina il jolly Jerrels complici i problemi fisici di Hackett. La guerra sarà ancora molto lunga e Crespi ha ancora tante cartucce da sparare, anche a livello difensivo dove in gara 1 le carte sono state mischiate poco rispetto alle possibilità. Vedremo cosa riuscirà a tirare fuori il coach biancoverde in gara 2.

Francesco Anichini


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