La Nazione

HA RAGIONE Enzo Lefebre, vice presidente nonché amministratore delegato della Benetton Basket, quando dice: «Gii arbitri? La penso come Vitucci». Perché Vitucci, dopo la sparata nel post partita di Avellino-Montepaschi e la ri-sparata a Radio Sportiva il giorno successivo, si è reso conto di averla detta grossa e a distanza di 48 ore ha fatto pubblica ammenda sulle pagine della Gazzetta delio Sport: «Ancora arrabbiato, lunedì mi sono lasciato andare con dichiarazioni che hanno suscitato malumore. Mi scuso pubblicamente, non volevo assolutamente gettare ombre o discredito, evocando complotti che non esistono». Visto che Lefebre la pensa come Vitucci, probabilmente avrà consigliato a Djordjevic di fare la stessa cosa: scusarsi. Perché rispetto a Frank, Sasha ha fatto anche di peggio: «Sulla penetrazione di Me Calebb - ha detto in conferenza stampa - che è stata sanzionata coi 4° fallo a Becirovic, quando l'azione era stata viziata dai passi dei play di Siena probabilmente abbiamo perso la partita. Fuori il nostro miglior giocatore e tecnico». Ora il problema è che i passi non c'erano, in modo assoluto, come dimostrano inequivocabilmente le immagini ed i replay della partita. La sensazione, semmai, è che sia evidente il fallo di Becirovic che abbassa il braccio sulla penetrazione di Me Calebb: cosa proibita dal regolamento. Un altro problema è che Becirovic non è 'fuori' visto che ha chiuso l'incontro sui parquet. Sarebbe uscito se Begnis non gli avesse 'abbonato' il fallo tecnico che gli aveva fischiato qualche istante prima di quello chiamato da Taurino alio stesso Djordjevic. Ah, tanto per quantificare: tutto questo putiferio è costato alia Benetton un solo punto visto che Me Calebb ha sbagliato uno dei due liberi del tecnico e Rakocevic il successivo iay up in penetrazione. Come abbia fatto, quindi, la Benetton a perdere la partita in quel frangente rimane un mistero: nessun giocatori 'fuori' ed un break pesante di 1-0 per la Montepaschi. Forse in questi ultimi tempi gli allenatori tendono a perdere un po' di lucidità durante la partita senza riuscire a ritrovarla prima di mettersi a sedere davanti ai microfoni. Se invece di criticare gli arbitri rimanessero più concentrati, forse avrebbero qualche arrabbiatura in meno e qualche punto in più.

Federico Cappelli